In discussione un disegno di legge che prevede la galera per chi critica il gender

Una legge per combattere l'omofobia e la transfobia: i giallorossi sono sicuri che serva ma i cattolici sollevano critiche: "Si rischia il carcere". Preoccupati anche i giuristi.

In discussione un disegno di legge che prevede la galera per chi critica il gender

La Camera dei Deputati è chiamata a esaminare in questi giorni un testo di legge che sta preoccupando non poco cattolici e avvocati. Quel testo, infatti, prevede il carcere per chiunque esprima opinioni contrarie ai diritti per i transgender, ovvero omossessuali e coppie gay. La preoccupazione dei giuristi sta nel fatto che questo disegno di legge potrebbe minare alla base la libertà di pensiero. Una facoltà garantita dall’articolo 21 della Costituzione italiana.

Non parliamo infatti solo delle manifestazioni discriminatorie che devono essere giustamente sanzionabili: in quel disegno di legge si vieta qualsiasi pensiero che sia critico verso il mondo omosessuale. Per esempio: sarà ancora legittimo affermare che un bambino ha bisogno di un padre e di una madre, o sarà un reato? L’obiezione espressa dagli avvocati è la seguente: certi giudizi possono non essere discriminatori, ma essere fondati su un valore religioso, morale o sociale che non necessariamente debba essere ritenuto discriminatorio.

In questo contesto, quindi, come si fa a distinguere una convinzione profonda e personale da un episodio di discriminazione? Secondo diversi penalisti, “l’obiettivo di questa legge non è punire gli odiatori, ma quello di creare una nuova casta, conducendo a una deriva appunto liberticida che rischia di sanzionare non già la discriminazione, bensì l’espressione di una legittima opinione”. In altre parole, criticare lo stile di vita gender potrebbe comportare la galera anche se non c’è offesa o insulto. 

In aggiunta a questo, c’è un altro aspetto della legge che preoccupa i giuristi. Ed è un aspetto che non rientra nel campo del pensiero, ma dell’educazione. Per fare un esempio: un padre che si opporrà all’insegnamento gender nelle scuole per suo figlio potrebbero perdere la potestà genitoriale. Così come potrebbe finire in galera una madre che si oppone al matrimonio della figlia lesbica.

I giuristi sono quindi preoccupati per la deriva liberticida cui andrebbe incontro il nostro Paese nel caso che la legge passasse alla Camera. Ma, fortunatamente, la libertà di opinione è un caposaldo del nostro sistema giuridico. Diciamo fortunatamente perché, se così non fosse, dovremo cominciare a preoccuparci seriamente. 

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