Il tempo delle scuse e del perdono per le stragi invisibili

Quest'oggi, diversi Ministri hanno ammesso le loro colpe per stragi ed errori commessi durante il '900. Da Macron, alla Merkel, fino al Primo Ministro canadese Trudeau.

Il tempo delle scuse e del perdono per le stragi invisibili

In molti quasi sicuramente non sanno a quali stragi si riferiscano il Presidente Macron e la cancelliera Merkel, questo perchè le pagine di storia, molto spesso, raccontano solo una parte del passato. Tutti noi sappiamo che l’Europa ha colonizzato l’Africa intera, ma non conosciamo le conseguenze che ne sono derivate. Magari le immaginiamo, ma fino a quando non vengono raccontate e scritte non potremo mai capire, continuando così a essere consapevoli solo di una parte della narrazione.

Un resoconto che rende grande l’Europa nel mondo intero con la conquista di immensi territori ricchi di risorse, dal petrolio all’oro, ma che rende invisibili tutti coloro che vivevano in quelle terre conquistate.

Le scuse e alle motivazioni date

In passato la Germania è stata una delle più grandi potenze coloniali, invadendo gran parte dell’Africa orientale, in particolare, i territori posseduti dalla Germania erano il Burundi, la Tanzania, il Ghana e Namibia. Proprio in quest’ultima nazione, tra il 1884 e il 1915, la Germania ha compiuto quello che gli storici chiamano “il primo genocidio del XX secolo. La potenza germanica ha ucciso con estrema brutalità oltre 100.000 individui della popolazione locale.

Un atto per cui, dal 2015, è nata una trattativa tra Germania e Namibia, affinchè quest’ultima possa essere risarcita per tutto il sangue e il dolore versato. Una trattativa non semplice, ma che oggi la Germania riconosce e vuole sostenere attraverso un piano economico, così come sostiene il Ministro degli Esteri Heiko Maas, il quale ha detto: “Intendiamo sostenere la Namibia e i discendenti delle vittime con un programma da 1,1 miliardi di euro destinati alla ricostruzione e allo sviluppo del Paese. In più si sta preparando un’apposita cerimonia in cui il Presidente della Repubblica, Frank-Walter Steinmeier, chiederà ufficialmente perdono davanti al parlamento della Namibia.

Per quanto riguarda la Francia la situazione è ben diversa. La strage in Ruanda è avvenuta nei primi anni ’90 e le responsabilità della Francia sono molto più gravi di quel che si pensa.

Durante la presidenza Mitterrand, la Francia si è resa complice del massacro di circa 1.000.000, appoggiando prima la popolazione dei Tutsi per poi spingere gli Hutu alla rivolta attraverso l’addestramento del commando più violento nel genocidio dei tutsi, gli Interahamwe.

Ma a turbare sono state proprio le parole pronunciate da Macron in visita in Ruanda in questi giorni, il quale ammette le responsabilità politiche della Francia nella strage, ma ufficialmente non ha ha chiesto perdono per quanto successo, al contrario, Macron afferma come la Francia non sia mai stata complice di questa terribile guerra civile. Parole che sicuramente non sono passate inosservate a tutte quelle organizzazioni che sono riuscite a salvarsi da quel massacro, le quali si sono espresse molto deluse da quanto detto dal Presidente francese.

Infine anche il Primo Ministro del Canada, Justin Trudeau, ha chiesto ufficialmente scusa per ciò che accadde al popolo italo-canadese durante la Seconda Guerra Mondiale. Negli anni ’40 il Canada si schierò contro l’asse italo-tedesco, una scelta giusta sul piano politico ma che portò a convertire la vita degli italo-canadesi in “enemy alien”, nemici stranieri che vennero rinchiusi in carcere senza nessun motivo, senza possibilità di difendersi. Un disonore, questo, tramandati nelle successive generazioni.

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