Il prete anti-Salvini e le sue farneticazioni: "Bisogna uccidere il ministro"

In un audio trasmesso a La Zanzara, Don Giorgio De Capitani si scaglia contro il ministro dell'Interno, invitando i fedeli a ucciderlo: "Ci sta rubando la democrazia".

Il prete anti-Salvini e le sue farneticazioni: "Bisogna uccidere il ministro"

“Ammazzate Salvini”: è questa l’ennesima uscita di Don Giorgio De Capitani, un prete noto per il suo linguaggio crudo. L’affermazione, anzi, l’istigazione alla violenza del sacerdote buonista (e ovviamente pro-immigrati) è stata riportata sul giornale La Verità, dove c’è un video in cui si sente il prete dire: “Salvini è un ladro, uccidiamolo”, “Io elogio chi uccide Salvini”.

Il ragionamento alla base dell’invettiva “cristiana” parte dalla legge sulla legittima difesa. Secondo il sacerdote, infatti, sarebbe lecito uccidere chi minaccia la nostra vita, e lui si sente minacciato da Salvini in quanto il vicepremier leghista starebbe rubando la democrazia. “Lo posso fare fuori”, e se lo fa qualcun altro, “io dico che ha fatto bene”, conclude il parroco.

Non è la prima volta che il prete si esibisce in un linguaggio degno più di un gangster che di un rappresentante di Chiesa. Tempo fa aveva inveito contro Silvio Berlusconi, augurandogli un ictus (come se lui fosse immune da certi pericoli) e aveva chiesto di espellere i leghisti dalle parrocchie, definendoli “porci, bastardi, risucchiati nel water delle loro ideologie di merda”.

Don Giorgio ha anche un suo sito personale dove, tra un post in cui predica il Vangelo e un altro in cui parla di Cristo, si avventura anche in questioni politiche, prendendo di mira l’odiato di turno. In questo caso parliamo di Salvini, reo – secondo lui – di mettere a rischio la democrazia e quindi meritevole di finire sul rogo, mentre lui premierebbe chi appicca il fuoco al pagliericcio.

Don Giorgio De Capitani è stato ordinato sacerdote nel 1963, ha girato vari paesi della diocesi di Milano, fino a quando, nel 2013, monsignor Angelo Scola, colui che la curia avrebbe voluto eleggere Papa al posto di Francesco, gli ha tolto (per motivi ignoti) la gestione della parrocchia di Monte, con la conseguenza che, adesso, celebra messa ogni domenica nella parrocchia di Dolzago, in provincia di Lecco.

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