Il Partito Democratico (Pd) è attualmente attraversato da tensioni interne dovute ai rapporti con il Movimento 5 Stelle (M5S), che stanno scuotendo le fondamenta del partito. Una delle conseguenze di questa situazione è la decisione dell’ex assessore alla Sanità del Lazio, D’Amato, di lasciare l’assemblea nazionale del Pd, pur mantenendo la sua tessera di partito. Tale mossa arriva in seguito alla partecipazione di alcuni esponenti del Pd alla manifestazione di Conte, durante la quale sono state espresse parole sull’Ucraina da parte dell’ex premier e sui brigate di cittadinanza da parte di Grillo. D’Amato ha scritto su Twitter che considera un errore politico partecipare a tale manifestazione e ha deciso di prendere le distanze.
Questo episodio rappresenta un segnale di tensione all’interno del Pd, e il tema sarà affrontato durante la direzione del partito prevista per lunedì pomeriggio presso il Nazareno. Questo incontro rappresenta la prima opportunità, dopo la sconfitta nelle elezioni amministrative, per tracciare una nuova rotta per il partito. A tre mesi dalla nomina di Elly Schlein come segretaria, è possibile che si decida di misurare le forze all’interno del partito. Potrebbe quindi esserci una votazione sulla relazione che Schlein presenterà all’inizio dei lavori.
Lorenzo Guerini critica la Schlein
Lorenzo Guerini, deputato critico nei confronti della segretaria Schlein, ha già espresso la sua distanza dalle scelte fatte in questi giorni. Tuttavia, fonti vicine a lui affermano che ci sarà una discussione normale sugli eventi recenti, una volta ascoltata la relazione della segretaria. Schlein si concentrerà sulla lotta alla precarietà e sulla difesa dei diritti sul lavoro, sull’opposizione all’autonomia, nonché sull’importanza di investire nell’istruzione e nella sanità.
Schlein prometterà sia in Parlamento che sul territorio fin da subito. Già a partire da martedì, saranno presi in considerazione i voti sulle mozioni presentate dalle opposizioni sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), nonché l’esame del decreto legge sul lavoro. L’obiettivo è quello di trovare un terreno comune con altre forze politiche di minoranza, compresi Azione e Italia Viva, su singole situazioni. Il Pd è quindi pronto a sostenere l’emendamento del senatore di Avs Tino Magni, il quale chiede che la perdita del reddito di cittadinanza sia applicata solo quando si rifiuta un’offerta di lavoro “congrua”.
Tuttavia, il Pd è consapevole che su alcuni temi c’è una distanza evidente con il Terzo polo, come nel caso della giustizia. La riforma giudiziaria sarà discussa in Parlamento questa settimana e Schlein dovrà prendere una decisione riguardo all’abuso d’ufficio. Nonostante sia stato cancellato dal governo, con il consenso di molti sindaci anche del Pd, la segreteria del Pd sostiene che tale reato dovrebbe essere rimodulato anziché abrogato completamente. Attualmente, i Cinque Stelle sono gli unici favorevoli a mantenerlo in vita, mentre Calenda e Renzi hanno già mostrato aperture nei confronti della maggioranza.
Schlein proverà anche ad avanzare la proposta di un salario minimo, su cui l’opposizione è più unita. Tuttavia, il destino di questa proposta sembra già segnato, poiché il governo ha chiarito di non essere disposto ad approvarne la riforma. La strategia delineata, che verrà presentata anche durante la direzione del partito, mira a impedire al M5S di dominare i campi di battaglia tradizionalmente condivisi con il Pd, in particolare il tema del lavoro. Ciò è essenziale in vista delle elezioni europee, dove la sfida sarà tra i partiti a causa del sistema elettorale proporzionale. Le alleanze saranno discusse successivamente, quando si parlerà delle elezioni amministrative.