Dopo le promesse in campagna elettorale che non ci sarebbero stati più sbarchi in Italia, Matteo Salvini mantiene le promesse e punta il dito contro Malta: “Non dà disponibilità all’attracco nei suoi porti e arrivano tutti da noi”.
Porti italiani chiusi e scontro con Malta, questo sta accadendo in questi ultimi giorni nella politica italiana. Motivo dei dissapori con l’Isola-stato sono stati 629 migranti, salvati nella notte e poi presi a bordo dalla nave Aquarius della Ong “Sos Méditerranée”, che ha a bordo il personale preparato di Medici senza Frontiere.
Domenica Salvini ha sollecitato con una lettera urgente le autorità maltesi chiedendo di far sbarcare la nave – che si trovava a circa 43 miglia da Malta – nel porto di La Valletta, quello “più sicuro“. Il ministro dell’Interno Salvini e il Ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli hanno deciso che l’Italia questa volta non offrirà approdi.
A Malta però ritengono di non dover rispettare le linee guida dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni in quanto sono troppo piccoli per sostenere i costi degli sbarchi. Nella giornata di venerdì i maltesi hanno offerto assistenza in mare ma vietato l’ingresso al porto della nave Seefuchs, che trasportava circa 126 migranti: alla fine è intervenuta la Guardia Costiera italiana che ha scortato la nave fino a Pozzallo (Sicilia).
Oltre ad essere piccoli per sostenere gli sbarchi, il governo di La Valletta trova un ulteriore cavillo, ossia: “Il salvataggio della Aquarius è avvenuto nell’area libica ed è stato coordinato dal centro di coordinamento di soccorso a Roma e quindi Malta non è né l’autorità coordinatrice né è competente per questo caso”, questo è ciò che ha dichiarato un portavoce alle 17:30 di Domenica. Un’ora dopo, inoltre, è arrivata anche la smentita della lettera sopra citata inviata da Salvini, anche se essa risulta al centro di coordinamento della Guardia Costiera di Roma.
Le dichiarazioni di Salvini e Di Maio
Il ministro Salvini ha replicato sui social con l’hashtag #chiudiamoiporti che da oggi anche l’Italia dirà no al traffico di esseri umani e al business dell’immigrazione clandestina, specificando che il suo obiettivo sarà quello di offrire una vita serena a queste persone in Africa. Poi con un comunicato con il Ministro delle Infrastrutture dichiara: “Malta non può continuare a voltarsi dall’altra parte quando si tratta di rispettare precise convenzioni internazionali”, ma poi specifica che tutta l’Europa si fa gli affari suoi in tema ‘immigrazione’, e l’Italia deve affrontare tutto da sola.
La linea dura di Salvini viene ribadita e condivisa anche dal vicepremier Luigi di Maio: “Siamo stati lasciati soli, l’Ue non è solidale“. Anche Giuseppe Conte esprime il suo pensiero coerente con quello dei suoi colleghi: “L’Italia si ritrova ad affrontare in totale solitudine l’emergenza immigrazione. Il regolamento di Dublino va radicalmente cambiato“.
Nel frattempo, mentre la politica discute, a bordo della nave di 629 migranti ci sono 123 minori non accompagnati, 7 donne incinte e 11 bambini. Acquarius per ora si trova in stand-by a 27 miglia da Malta e a 35 miglia dall’Italia e, come spiegato dal presidente del Consiglio, ci sono due motovedette con medici a bordo pronti ad intervenire per qualsiasi emergenza sanitaria.