Nella giornata di ieri, dopo le 13:00, Giorgia Meloni ha tenuto un lungo discorso alla Camera, venendo interrotta 70 volte per via degli applausi ricevuti. Senza nascondere le difficoltà dei prossimi mesi, il presidente ha rivelato che a oggi il paese è una nave in tempesta, ma assicurando come al timone ci siano persone capaci di poter risolvere ogni tipo di problema.
Rivela di essere pronta a fare quello che va fatto, anche al costo di non essere compresa o perfino non essere rieletta, per cercare di rendere il destino di questo paese il più roseo possibile: “Siamo fermamente convinti del fatto che l’Italia abbia bisogno di una riforma costituzionale in senso presidenziale, che garantisca stabilità e restituisca centralità alla sovranità popolare. Una riforma che consenta all’Italia di passare da una ‘democrazia interloquente’ a una ‘democrazia decidente'”.
Il suo obbiettivo a oggi resta quello di sostenere chi fa impresa, e non vessato e guardato con sospetto. Difatti il nuovo presidente del Consiglio ci tiene a sottolineare come le ricchezze di un paese vengono create dalle piccole imprese e non lo Stato tramite editto o decreto.
Il secondo punto del patto fiscale poi è quello di dare una tregua fiscale per consentire a cittadini e imprese in difficoltà di regolarizzare la propria posizione con il fisco. Il terzo punto invece una serrata lotta all’evasione fiscale, che per Giorgia Meloni deve essere una vera lotta all’evasione e non una caccia al gettito fiscale.
Parlando sempre invece dell’economia, considera il Reddito di Cittadinanza (RdC) come: “Una sconfitta per il nostro paese”, sottolineando come sia importante per l’Italia creare altri posti di lavoro. Giorgia Meloni comunque ci tiene a sottolineare il fatto che il suo Governo voglia continuare ad aiutare i soggetti effettivamente fragili non in condizioni di poter lavorare e quindi per loro il Reddito non cesserà di esistere.
Si parla poi delle sue presunte simpatie per il fascismo: “Libertà e democrazia sono gli elementi distintivi della civiltà europea contemporanea nei quali da sempre mi riconosco. E dunque, a dispetto di quello che strumentalmente si è sostenuto, non ho mai provato simpatia o vicinanza nei confronti dei regimi antidemocratici. Per nessun regime, fascismo compreso. Ho sempre reputato le leggi razziali del 1938 il punto più basso della storia italiana, una vergogna che segnerà il nostro popolo per sempre. I totalitarismi del ‘900 hanno dilaniato l’intera Europa, non solo l’Italia, per più di mezzo secolo, in una successione di orrori che ha investito gran parte degli Stati europei”.
Sul Covid-19 invece sottolinea come l’Italia abbia adottato le misure più restrittive dell’occidente, ma nonostante ciò ha avuto i dati peggiori. Per questo motivo non esclude che possa esserci una nuova pandemia legata al virus, dichiarando però che tutti loro sono pronti a imparare dal passato e cercare di evitare gli errori dei due Governi precedenti.