Sette anni fa, in occasione dei voti che precedettero la nomina di Sergio Mattarella al Colle, il nome più gettonato sulle schede elettorali fu quello di Rocco Siffredi. Il noto pornoattore fu chiamato in causa da chi, non volendo lasciare scheda bianca, si sbizzarrì nel proprorre un nome che suscitò l’ilarità anche del Presidente del Senato Pietro Grasso.
Questa abitudine politica di prendersi gioco delle procedure democratiche durante uno dei momenti più importanti della Repubblica, la nomina del suo presidente, non sembra voler tramontare. Qualche tempo fa l’ex ministro Cirino Pomicino raccontò che, durante le votazioni che portarono Giovanni Leone al Quirinale, qualcuno scrisse sulla scheda “non lo avrai mai, nano maledetto”, riferendosi ad Arnaldo Forlani.
Altri tempi, altra democrazia, altri protagonisti ma stesse usanze, non in linea con la serietà richiesta da chi dovrebbe rappresentare il Paese in un momento solenne. Ma ormai ci siamo abituati, complici anche le sceneggiate e le barzellette di Berlusconi in giro per il mondo, a sorbirci qualsiasi pantomina venga dai palazzi istituzionali.
E così, tanto per non rompere la tradizione con il passato, anche ieri è avvenuta la solita trafila delle “proposte indecenti”. Con deputati e senatori che hanno scritto i nomi più strani. Da Amadeus, prossimo conduttore del Festival di Sanremo, ad Alfonso Signorini, conduttore del Grande Fratello Vip, non c’è nominativo fuori luogo e fuori concorso che non sia finito sulle schede dei grandi elettori.
I rappresentanti del popolo hanno voluto divertisi anche questa volta. E così, ai nominativi di Amadeus e Signorini, si sono aggiunti anche quelli di Bruno Vespa, Ezio Greggio, Alberto Angela, Alessandro Barbero, Giuseppe Cruciani, Dino Zoff. Mancavano solo il nome di Fedez, Chiara Ferragni e Valentina Nappi, che già in passato aveva minacciato di entrare in politica per protestare contro la censura online dei videoporno per i minori di 18 anni.
Le dichiarazioni di chi è stato chiamato in causa, tra vanto e imbarazzo, non sono mancate. Come quella di Cruciani, conduttore de Le Zanzare, che ha commentato così la sua candidatura: “Goliardia. Alle prime chiamate si gioca un pò. Ho buttato il mio nome con qualche amico che ho in Parlamento. Diciamo che sono stato io a lanciare il sasso”. E ancora: “Non ho fatto campagna elettorale per il Colle diversamente da altri. Qualcuno si è divertito e forse mi stima e mi ha votato”. Si, vi stimiamo tutti, purché queste comiche finiscano presto.