I no-vax volevano sequestrare un politico nazionale

La scoperta fatta dal quotidiano Fanpage durante un'inchiesta sui no-vax. I gruppi estremisti puntavano a ricattare lo Stato dopo il rapimento di un politico.

I no-vax volevano sequestrare un politico nazionale

Stiamo tornando alla strategia della tensione, ma forse da quella stagione non siamo mai usciti veramente. Da una parte le bombe nelle stazioni da parte dei gruppi neo-fascisti; dall’altra l’attacco al cuore dello Stato delle Brigate Rosse, culminate con il sequestro e l’omicidio di Aldo Moro. Anche se le Brigate Rosse, in quel frangente, furono usate solo come capro espiatorio: a sequestrare Moro e a sterminare la sua scorta furono i servizi segreti italiani. Il Sismi, per essere più precisi.

Adesso stiamo tornando pian piano a quel periodo. Il quotidiano Fanpage.it sta continuando la sua inchiesta sui no-vax, scoprendo come una frangia di estremisti stia provando ad alzare il livello dello scontro con lo Stato. Sono gli irriducibili. Chi siano, non si sa, ma una cosa è certa: sono violenti, determinati e politicizzati in una nazione che non si è mai liberata dalla violenza.

Uno dei punti più sconvolgenti dell’inchiesta riguarda la disperazione dei no-vax che si sono rivolti a un personaggio ambiguo per sequestrare un politico italiano di livello nazionale. Tale personaggio ha confidato ai no-vax di essere già in possesso di tutte le informazioni necessarie alla realizzazione dello scopo e di aver elaborato anche una strategia per costringere le istituzioni a trattare. Proprio come nei cinquantacinque giorni del sequestro Moro.

“Sequestriamo un politico, lo teniamo chiuso per mesi”: questa l’idea dei no-vax più estremisti, che volevano anche colpire i media, per manipolare l’informazione dalla loro parte. Solo che i no-vax non si sono resi conto di aver rivelato questo piano a una giornalista infiltrata: “Dobbiamo sputtanarli, demolirli, bastonarli, usare contro di loro qualunque piccola cosa troviamo e avvelenare il pozzo”.

Propositi per nulla rassicuranti e contro di cui gli inquirenti stanno indagando, per scongiurare un ritorno di quegli anni di piombo che negli anni Settanta trasformarono l’Italia in un campo di battaglia, con morti e feriti che cadeva a pioggia, dall’una e dall’altra parte. Una prospettiva che, complice anche la pandemia da Covid, sarebbe un disastro sociale per il Paese.

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