La morte del presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, ha scatenato la fantasia dei complottisti no vax, convinti che Sassoli sia deceduto a causa di una complicazione avvenuta dopo il vaccino contro il Covid. La tesi dei cospirazionisti è che il sistema immunitario del politico sia andato in sofferenza proprio in seguito all’antidoto inoculato.
La voce si è subito diffusa sui social dopo la notizia del peggioramento delle condizioni di salute di Sassoli. Una complicazione che poi lo ha portato alla morte. E’ bastato questo perché i no vax, come spesso succede nei casi di psicosi collettiva, alimentate dalle emergenze sociali, abbiano collegato il decesso di Sassoli agli effetti collaterali del vaccino.
In realtà, David Sassoli, che aveva 65 anni, da tempo soffriva di problemi di salute che lo avevano spinto al ricovero in un ospedale di Strasburgo il 26 dicembre. Problemi legati a una disfunzione del sistema immunitario. La situazione sarebbe stata però innescata da una grave polmonite dovuta al batterio della legionella e non dal Covid, di cui il presidente europeo era negativo.
Lo stesso Sassoli aveva reso note le sue condizioni di salute con un video pubblicato sui social il 9 novembre nel quale ringraziava tutti coloro che gli avevano mostrato solidarietà. “Sono stato colpito in modo grave da una brutta polmonite da legionella – aveva detto – Ho avuto febbre altissima, sono stato ricoverato all’ospedale di Strasburgo. Poi sono rientrato in Italia per la convalescenza, ma purtroppo ho subito una ricaduta e questo ha spinto i medici a consigliarmi una serie di analisi e di accertamenti”.
Una volta dimesso, Sassoli era tornato in Italia per iniziare le terapie e la convalescenza. Il 22 novembre aveva fatto ritorno al Parlamento Europeo per presiedere diverse sedute tra i deputati. Poi la ricaduta, il nuovo ricovero e il decesso che ha sollevato i soliti sospetti dei complottisti da tastiera.