I documenti del Ponte sullo Stretto sono corrotti e illeggibili

Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina è incappato in problemi burocratici e tecnici durante la fase di Valutazione di Impatto Ambientale. Il ministero ha riscontrato che molte tabelle e dati sono illeggibili a causa di problemi di caratteri.

I documenti del Ponte sullo Stretto sono corrotti e illeggibili

Il progetto “definitivo” del Ponte sullo Stretto di Messina, una delle opere infrastrutturali più ambiziose e discusse degli ultimi decenni in Italia, si trova di fronte a una serie di ostacoli burocratici e tecnici che ne potrebbero rallentare l’avanzamento. Al centro del dibattito, la leggibilità e l’integrità dei documenti fondamentali per l’approvazione ambientale.

Il ministero dell’Ambiente, nel corso della procedura di Valutazione di impatto Ambientale (VIA), ha segnalato numerose difficoltà nella lettura delle tabelle e dei dati relativi allo “studio di traffico” del progetto, un componente critico per la valutazione costi-benefici dell’opera. In una relazione dettagliata di 40 pagine, il ministero ha richiesto alla Stretto di Messina S.p.A. ben 239 integrazioni, molte delle quali focalizzate sulla necessità di chiarire e rendere leggibili importanti sezioni del progetto.

Il problema della leggibilità non è banale: alcuni dati fondamentali risultano infatti essere corrotti o visualizzati con caratteri incomprensibili, rendendo impossibile la loro interpretazione sia umana che digitale. Questo intoppo tecnico solleva interrogativi non solo sulla qualità della documentazione fornita ma anche sui processi di salvataggio e trasmissione dei dati sensibili.

Nonostante le critiche e le richieste di chiarimento, le parti coinvolte nel progetto sembrano mantenere un atteggiamento ottimista. Matteo Salvini, Ministro delle Infrastrutture e fervente sostenitore dell’opera, ha minimizzato l’entità delle integrazioni richieste, descrivendole come parte della “normale procedura” e sottolineando l’importanza di approfondire tutti gli aspetti di un’opera destinata a diventare “unica al mondo“.

Tuttavia, il tempo è un fattore cruciale. La società Stretto di Messina ha un termine di 30 giorni per fornire la documentazione integrativa richiesta; in caso contrario, l’istanza verrà considerata respinta e l’intero progetto potrebbe subire ulteriori ritardi. Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild, ha espresso fiducia nella capacità di rispondere tempestivamente alle richieste del ministero, riconoscendo l’importanza di un dialogo costruttivo e di una collaborazione efficace per il successo del progetto.

In questo contesto, il futuro del Ponte sullo Stretto di Messina rimane incerto, sospeso tra la necessità di superare le sfide tecniche e burocratiche e la volontà politica di realizzare un’opera che potrebbe trasformare significativamente la connettività e l’economia del Sud Italia. La comunità locale, gli esperti e i politici continueranno a monitorare da vicino gli sviluppi di questa imponente iniziativa infrastrutturale.

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