Da domani inizia l’obbligo del green pass per tutti i lavoratori, ma le problematiche dietro a questa decisione stanno facendo discutere da alcune settimane. I primi a lanciare un segnale sono stati “ALTEMS – Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari” che hanno sottolineato la problematica dei costi: “Si stima un aumento di ben 5 volte dei tamponi giornalieri necessari, per un costo complessivo di oltre 21 milioni di euro al giorno”. In tantissime farmacie, si legge su “La Repubblica”, le prenotazioni sono arrivate fino al mese di dicembre.
Molte aziende private hanno deciso di pagare i tamponi ai dipendenti di tasca loro, tra cui Ducati, Piquadro, l’ex Ilva, I.M.A. Industria Macchine Automatiche, NaturaSì e alcuni terminalisti del porto di Genova, precisamente il terminal Psa di Prà e il Porto Petroli.
Le ultime novità sui tamponi e il green pass
Secondo le ultime fonti, Mario Draghi è deciso e irremovibile sulla propria scelta, ritenendo che il certificato verde sia indispensabile per far ripartire il paese e di raggiungere così la fatidica cifra del 90% dei vaccinati. Le ultime proteste al porto di Trieste, ove si sono aggiunti altri porti come quelli di Genova e Napoli, sembra aver smosso qualcosa e si sta cercando a tutti i costi di evitare una perdita che si stima attorno ai 200 milioni di euro al giorno.
Come riportato dall’Ansa, Draghi non vuole assolutamente regalare i tamponi ai non vaccinati, ma starebbe pensando a un altro piano: “Non ci sarà un azzeramento dei costi per le aziende che vogliano pagare i tamponi ai dipendenti, ma il governo valuta in queste ore di introdurre ulteriori deduzioni per le imprese. Il governo valuta in queste ore di introdurre ulteriori deduzioni per le imprese. Il governo esclude di garantire la gratuità con un azzeramento dei costi per le imprese, ma sta riflettendo se rafforzare gli aiuti alle aziende”.
Questa riduzione del prezzo dei tamponi sarebbe stata esposta dal leader della Cgil Maurizio Landini durante un incontro con il premier al Palazzo Chigi: “Abbiamo colto l’occasione per segnalare al governo la necessità di un abbassamento molto forte del costo del tampone e che si potenzi il credito di imposta che permetta alle imprese di affrontare la spesa. Personalmente penso che sarebbe un fatto molto importante che le imprese tutte assumessero l’onere del pagamento del tampone per tutti i lavoratori“. Sempre secondo Landini, il Governo avrebbe immediatamente rifiutato la possibilità di una dilazione temporale del green pass.
Luigi Sbarra, segretario della Cgil, ha rivelato che nella giornata di venerdì, durante il Consiglio dei ministri, Mario Draghi discuterà della possibilità che siano le aziende ad anticiparne i costi dei tamponi.