Governo Draghi: nuovo Ministro dell’Istruzione, possibili papabili Bianchi e Azzolina

Sono cinque i possibili nomi accreditati per diventare il nuovo Ministro dell’Istruzione. Dovrebbe essere in dirittura d'arrivo il nuovo Governo Draghi, che potrebbe essere costituito da un giusto mix di ministri tecnici e ministri politici.

Governo Draghi: nuovo Ministro dell’Istruzione, possibili papabili Bianchi e Azzolina

Nel mondo della scuola potrebbe essere confermata l’ex Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, sebbene risultino essere cinque i possibili nomi accreditati per diventare il nuovo Ministro dell’Istruzione con Mario Draghi premier. Vediamo nel dettaglio chi potrebbero essere.

Il primo nome papabile come Ministro dell’Istruzione del Governo Draghi risulta essere Patrizio Bianchi: classe 1952, economista e docente all’Università di Ferrara, è stato anche ex assessore all’Istruzione in Emilia Romagna per due mandati ed ha coordinato la gestione della ripartenza scolastica durante i mesi di pandemia.

Un’altra candidata è Cristina Messa: classe 1961, docente di Medicina Molecolare all’Università degli Studi di Milano, dal 2013 e Rettore dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Poi ci sono Antonella Polimeni – classe 1962 – attuale rettrice dell’Università La Sapienza di Roma, e Antonio Malaschini – classe 1947-  avvocato, già sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento del Governo Monti. Infine, appunto, Lucia Azzolina, deputata del Movimento Cinque Stelle.

Nelle scorse ore è circolata sul web la notizia che probabilmente il Governo Draghi potrebbe prorogare la scuola sino al 30 giugno. Al momento non c’è nessuna certezza, ma i docenti sono già in rivolata con la condivisione dell’hashtag #nonsonogiornipersi e con la pubblicazione di un post sul social network Facebook dal titolo Giorni Perduti. Tale post prevede la sottoscrizione del docente e una dichiarazione che nella propria attività lavorativa, nei mesi marzo-giugno 2020 e settembre 2020-febbraio 2021, di: -non aver mai perso un giorno di lezione; -aver regolarmente partecipato ad attività di Dipartimento, Consigli di classe, Collegio dei docenti, Programmazione; -aver tenuto i rapporti con le famiglie attraverso colloqui a distanza; -aver seguito corsi di formazione e di aggiornamento.

Inoltre, che tutte le attività sono state effettuate grazie ad una connessione internet domestica e con mezzi digitali propri. Infine, il post si conclude affermando che per la veridicità delle affermazioni dichiarate fanno fede il registro elettronico, verbali e documenti. In altre parole, con il suddetto post i docenti chiedono che sia rispettato il lavoro svolto con la didattica a distanza (DAD), svolta nel periodo di emergenza sanitaria.

Continua a leggere su Fidelity News