Giuseppe Conte e Fine Vita: i dubbi di un premier, un giurista, un cattolico

La Corte Costituzionale ha dichiarato che l'aiuto al suicido non è punibile in determinati casi, ed è tornata a chiedere al Parlamento di pronunciarsi. Conte dubita che "ci sia un diritto alla morte".

Giuseppe Conte e Fine Vita: i dubbi di un premier, un giurista, un cattolico

Credo ci sia un diritto alla vita, ma è da dubitare ci sia un diritto alla morte“, ha affermato il premier Giuseppe Conte durante una manifestazione organizzata da Affari Italiani, a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi.

Le sue parole sottolineano “la necessità che vi sia il diritto all’obiezione di coscienza“, si legge su repubblica.it: già in passato lo stesso premier aveva sostenuto la necessità di una legge.

Mercoledì scorso, la Corte Costituzionale ha stabilito che in alcuni determinati casi, come quello di Marco Cappato, il politico e attivista che ha aiutato dj Fabo ad andare incontro alla morte, il suicidio assistito può non essere punibile, mettendo a soqquadro la sensibilità del mondo cattolico, con i vescovi italiani in prima fila.

Bisogna fare una legge sul fine vita: ci sprona a farlo la stessa Corte costituzionale”, ha ribadito Conte, come già aveva fatto in Parlamento nel giorno in cui ha chiesto la fiducia, sottolineando che “l’intervento della Corte non può sostituire un intervento legislativo“, chiarendo anche che la sentenza emessa verrà letta per intero tra un mese, quando verrà depositata.

Mentre Conte sollecita le forze politiche a considerare questi argomenti, ci tiene a dire che, secondo il suo punto di vista, la sola iniziativa governativa non è appropriata, perché il tema ‘fine vita’ tocca il piano morale e ha implicazioni filosofiche. La Corte Costituzionale aveva chiesto da tempo “un disegno di legge sul suicidio assistito“, ma dopo quasi un anno l’accordo sulle commissioni da parte dei partiti non è stato trovato. Resta che il confronto Parlamento deve essere fatto in maniera seria e serena, e l’opinione personale del premier non deve pesare.

Sono 120mila i laici che con firma hanno richiesto una legge sull’eutanasia. Conte, cattolico, non è tra questi e, anzi, in lui c’è il dubbio che esista un diritto a morire: “da giurista e da cattolico mentre non ho dubbi che esista un diritto alla vita, perno di tutti i diritti della persona, dico che è da dubitare ci sia un diritto alla morte. Esiste, secondo il premier, il diritto di scegliere le cure, ma chiedere l’aiuto di personale qualificato per essere avviato alla morte “può essere un po’ dubbio“.

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