Giuseppe Conte comunica le sue dimissioni al Cdm: "Grazie a tutti". Cosa succede adesso

Il Premier questa mattina ha tenuto l'ultimo Consiglio dei Ministri, dopo di ciò salirà al Quirinale da Mattarella per rassegnare le dimissioni in mano al Capo dello Stato. Lo scenario è complesso, si potrebbe comunque andare verso un Conte ter.

Giuseppe Conte comunica le sue dimissioni al Cdm: "Grazie a tutti". Cosa succede adesso

Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, si è dimesso dalla sua carica. Lo ha comunicato lui stesso durante il Consiglio dei Ministri che si è tenuto nella mattinata del 26 gennaio. L’ultimo, quindi, del Governo Conte bis. Adesso, già nella mattinata odierna, Conte salirà al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni in mano al Capo dello Stato, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. A questo punto si dovrà attendere ufficialmente il comunicato del Quirinale, che aprirà formalmente la crisi di Governo.

Una crisi nata diverse settimane, quando ci sono stati i primi attriti nella maggioranza, soprattutto tra Matteo Renzi e lo stesso Premier. Alcune forze di maggioranza, infatti, credono che l’Esecutivo attuale non sia stato in grado di gestire l’emergenza sanitaria provocata dal Covid-19.

Ma che cosa potrebbe accadere adesso? Innanzitutto, come fanno notare i colleghi di Repubblica, bisogna discutere se questa sia una crisi parlamentare e extraparlamentare. Visto che il Premier ha comunque ottenuto la fiducia davanti al Senato negli scorsi giorni, si dovrebbe propendere per la seconda ipotesi. Tutto adesso passerà dalle mani di Mattarella, che avvierà la consultazioni nei prossimi giorni in modo da decidere che cosa fare, e se dare a qualcuno subito l’incarico di formare un nuovo Esecutivo.

La possibilità del Conte ter

Il prossimo passaggio, prima di instaurare definitivamente la crisi di Governo, si terrà come detto al Quirinale. Conte, quindi, rassegnerà le dimissioni al Capo dello Stato, dopo di ciò però Mattarella non firmerà il decreto subito. Il Governo rimarrà in carica per sbrigare gli affari correnti. Quando il Premier apporrà la controfirma sul decreto di dimissioni, solo allora il portavoce del Quirinale, Giovanni Grasso, leggerà il testo all’interno della famosa sala delle Vetrate. Per l’occasione saranno ammessi all’interno anche i giornalisti, sempre ovviamente nel rispetto delle norme anti Covid, necessarie in questo periodo di pandemia.

A questo punto si stilerà un calendario delle consultazioni a cui parteciperanno tutti i leader politici e i partiti di maggioranza e opposizione. Sarà il Capo dello Stato a sentire le loro volontà e a decidere se, e a chi assegnare l’incarico. Forza Italia, il partito di Silvio Berlusconi, avrebbe già fatto sapere la sua intenzione di presentarsi da sola. I tempi per formare un nuovo Governo dovrebbero essere comunque brevi, anche perché c’è da far fronte alla pandemia.

A questo punto si potrebbe anche andare verso un reincarico del Premier Giuseppe Conte, che con un mandato pieno dato da Mattarella formerà la nuova squadra di Governo, sempre se un gruppo di parlamentari e “costruttori” decida di dare la fiducia allo stesso Conte, seguendolo così in una nuova avventura politica. Ma se non si raggiungerà un accordo, come già accaduto nel 2013, non è escluso che si possa andare verso un Esecutivo tecnico che traghetterà l’Italia verso le nuove elezioni.

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