Gianluigi Paragone, intervistato da Radio Cusano Campus, critica Beppe Grillo e Luigi Di Maio

Nel corso dell'intervista a "Radio Cusano Campus", il senatore Gianluigi Paragone ha invitato il Movimento Cinque Stelle a essere chiaro riguardo alla visione politica sull'UE.

Gianluigi Paragone, intervistato da Radio Cusano Campus, critica Beppe Grillo e Luigi Di Maio

Gianluigi Paragone è stato protagonista di un’intervista a “Radio Cusano Campus”, dove non ha risparmiato le critiche nei confronti del Movimento Cinque Stelle. Il senatore non ha usato mezzi termini facendo delle critiche nei confronti di Beppe Grillo e ha voluto chiedere maggiore chiarezza riguardo alla visione politica sull’UE che, al momento, si presenta alquanto differente da quella che avevano presentato nel corso della campagna elettorale.

Dunque si è rivelato il tentativo di riportare la pace all’interno del Movimento Cinque Stelle, dopo che c’era stato anche per questo motivo l’incontro tra Beppe Grillo e il ministro per gli Affari Esteri Luigi Di Maio.

Le parole del senatore del M5S

Inoltre il voto sulla piattaforma Rousseau si è rivelato determinante per far scendere in campo nelle elezioni regionali in Emilia Romagna il M5S: lo stesso discorso vale per la Calabria. La tensione all’interno del Movimento sembra essere piuttosto preoccupante e uno dei più critici e oppositori è il senatore Gianluigi Paragone che, dall’inizio, si è opposto all’alleanza tra Pd e M5S.

Nel corso della chiacchierata nella trasmissione radiofonica “L’Italia s’è desta”, Paragone ha usato delle pesanti parole contro Luigi Di Maio e Beppe Grillo affermando: “È il video del benaltrismo, del pensare al domani perché non sappiamo fare le cose oggi”. In particolare ha posto l’accento riguardo a un tema molto importante come quello delle case pignorate che perdono di gran lunga il proprio valore e per le quali non si riesce a trovare una soluzione a tutela dei proprietari.

Riguardo a Grillo ha espresso queste parole: “Ormai ha perso la bussola”. Paragone ha espresso parole forti anche per quanto concerne la questione MES: “Io non lo voterei mai, non vado a rovinare la vita degli italiani e non voglio lasciare solo a Salvini la bandiera di una lotta di buon senso”. Ha concluso dicendo quanto sia evidente che le idee di molti esponenti del M5S sono cambiate: “Se sono diventati europeisti me lo devono dire e mi devono sbattere fuori”.

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