Lo scontro tra il senatore Pdl Maurizio Gasparri e lo scrittore Roberto Saviano è destinato a continuare in tribunale: il vice presidente del Senato, in un tweet, aveva invitato i telespettatori a cambiare canale perché Saviano era ospite del programma di Fabio Fazio: “Cambiate canale fa parlare il pregiudicato Saviano, discariche Rai”.
Utilizzando Facebook lo scrittore ha sentenziato che agirà in sede civile e penale per le parole espresse da Gasparri e che il risarcimento lo destinerà alle ong in servizio nel Mediterraneo. Il senatore non ha mollato l’osso ed ha rincarato la dose affermando che a Saviano dà fastidio la verità, è un evidenza che è stato condannato per plagio in via definitiva.
Gasparri si riferisce ad una sentenza espressa in ambito civile: un contenzioso sorto tra lo scrittore e alcune testate giornalistiche. “In prima serata su Rai Uno è stato trattato in maniera unilaterale e senza alcun contraddittorio il discusso tema dello ius soli. Una proposta sulla quale, stando ai sondaggi pubblicati sui principali organi di informazione, gli stessi italiani si sono nettamente detti contrari” ha commentato in merito affermando che la cittadinanza regalata agli stranieri non solo non è considerata una priorità, ma la stragrande maggioranza degli italiani non la vogliono.
Il senatore non ha apprezzato ciò che è accaduto durante la trasmissione “Che tempo che fa” ed ha sottolineato che si è dato spazio a l’argomento ius soli senza alcun confronto o punto di vista alternativo e, vista l’importanza che ricopre il prime time della rete principale della Rai in termini di audience, ha deciso di presentare un’interrogazione in commissione di Vigilanza per sapere se i vertici aziendali ritengano corretto questo uso monocorde del servizio pubblico.
Gasparri si chiede, quindi, se “Che tempo che fa” può continuare a fare un’informazione di parte in prima serata su Rai Uno, se l’azienda intenda usare ancora lo spazio della trasmissione per fare un’ informazione fuorviante, facendo strumentalizzare il servizio pubblico da parte di Fabio Fazio.