“Sui migranti servono regole per non lasciare l’Italia da sola”. Parole di Matteo Renzi, intervenuto questa mattina in occasione dell’incontro del G7 attualmente in corso in Germania. Il premier italiano ha sottolineato la necessità di ulteriori impegni da parte dell’Unione Europea, a suo dire troppo poco coinvolta nella questione relativa agli immigrati. Renzi ha infatti affermato che: “Non è possibile ci siano 24.000 persone da allocare tra siriani ed eritrei”, attaccando apertamente la politica dell’UE in materia di immigrazione, considerata dal Primo Ministro italiano ampiamente inefficace.
Renzi ha infatti ribadito che: “Le proposte che ha fatto l’UE sulla suddivisione dei migranti, al momento sono largamente insufficienti […] servono regole per non lasciare l’Italia da sola”. Una questione oramai già nota alle nostre cronache, che ha visto nella sostituzione dell’Operazione Mare nostrum con la Triton la totale arrendevolezza dell’Unione Europea, nei confronti del problema degli immigrati clandestini.
Matteo Renzi non usa però soltanto parole dure nei confronti degli alleati, ma sottolinea semplicemente in maniera chiara l’inadeguatezza delle proposte di prevenzione attuali, lasciando aperto uno spiraglio per un futuro all’insegna di una migliore collaborazione: “Stiamo cercando di coinvolgere i nostri partner europei”. Si tratta comunque di una battaglia su due fronti per il Premier, che non deve fare i conti solamente con il Gigante UE, ma anche con le faide interne alla politica nazionale: “E’ difficile quando alcune regioni del tuo Paese dicono che il problema non li riguarda”.
E proprio su questo punto ha voluto insistere il Premier, il quale ha sottolineato come: “Alcuni di quei governatori che si lamentano, erano al governo quando è stata decisa la politica che ha condotto alle attuali regole […] Tutti abbiano il buonsenso di ricordare a sé stessi chi ci ha portato in questa situazione”. Infine, la chiusura arriva proprio in merito alla perdita d’influenza dell’Italia nello scacchiere europeo, derivante anche da una serie di decisioni altamente discutibili da parte dei precedenti governi: “L’Italia ha tagliato i fondi, tanto che oggi ci troviamo qui a questo tavolo del G7 come fanalino di coda. Una posizione in cui io non voglio stare”.