Forza Italia ha presentato in Senato un disegno di legge che mira a una profonda riforma della regolamentazione della prostituzione in Italia, abrogando la legge Merlin che, dal 1958, ha sancito la chiusura delle cosiddette “case di tolleranza”.
L’obiettivo è quello di togliere la prostituzione dalla strada, contrastare lo sfruttamento e la criminalità, anche nel crescente ambito online, e riconoscere la prostituzione come attività lecita a patto che sia esercitata liberamente e senza coercizioni. Il testo, firmato dal senatore Claudio Fazzone, si compone di venti articoli e propone la riapertura delle case di prostituzione, che potranno essere gestite da società di capitali, cooperative o ditte individuali.
Le strutture dovranno rispettare rigidi standard igienico-sanitari e ottenere una specifica autorizzazione dalle autorità competenti, tra cui quella di pubblica sicurezza. Sarà vietato esercitare e adescare nelle pubbliche vie e nei luoghi vicini ad attività autorizzate, con sanzioni severe per chi opererà in modo abusivo: dai due ai quattro anni di carcere e multe fino a centomila euro.
Per chi si prostituirà a titolo personale senza autorizzazione, è previsto l’arresto fino a un anno e la confisca dei proventi. Il disegno di legge stabilisce un’età minima di ventuno anni e massima di sessantacinque per chi intende lavorare nel settore, senza discriminazioni di genere. Inoltre, i sex worker dovranno seguire un percorso formativo obbligatorio che include materie come igiene, sicurezza, primo soccorso e aspetti psicologici legati al rapporto con il cliente.
Gli autonomi saranno obbligati ad aprire partita IVA e iscriversi alla previdenza sociale, con diritto a welfare e tutele. Importante novità riguarda la regolamentazione dell’attività online: tutti i siti che pubblicizzano prestazioni sessuali dovranno registrarsi ufficialmente, con una tassazione specifica e il diritto all’oblio per chi decide di interrompere l’attività. L’intento è di contrastare la proliferazione incontrollata e spesso illecita del settore sulla rete.
La proposta di Forza Italia ha raccolto il sostegno della Lega, che da tempo chiede una regolamentazione simile, puntando a tutelare chi lavora nel settore e combattere lo sfruttamento, specialmente quello di donne straniere in condizioni di vulnerabilità. Il disegno di legge, ora all’inizio dell’iter parlamentare, apre un dibattito politico acceso e complesso, in un Paese dove il tema della prostituzione divide opinioni e sensibilità. Non è ancora chiaro se il provvedimento sarà calendarizzato a breve, né quali saranno le possibilità effettive di approvazione.