Flavio Tosi si scusa con il ministro Kyenge per gli insulti leghisti

Flavio Tosi ha chiesto scusa pubblicamente al ministro Cecile Kyenge per gli attacchi che le sono stati rivolti da alcuni esponenti del Carroccio

Flavio Tosi si scusa con il ministro Kyenge per gli insulti leghisti

Il sindaco di Verona e vice segretario federale della Lega Nord Flavio Tosi, durante il suo intervento in occasione dell’evento “Africa Summer School” di Verona, si è rivolto al ministro per l’integrazione e per le politiche giovanili Cecile Kyenge, scusandosi pubblicamente per le offese che le erano state rivolte da alcuni esponenti leghisti e che avevano indotto lo stesso ministro a declinare l’invito alla festa del Carroccio.

“Le porgo le mie scuse – ha detto Flavio Tosi – se qualcuno della mia parte politica l’ha offesa e se qualcuno non le ha fatte, fermo restando che in democrazia si possono avere idee diverse, ma il rispetto come ministro e soprattutto come persona e come donna è una cosa dovuta”. Tosi ha anche espresso al ministro “la solidarietà della città di Verona e la mia personale per gli insulti che le sono stati rivolti”.

Il ministro Cecile Kyenge si è poi rivolta a Flavio Tosi seduto in platea con le massime autorità cittadine, ringraziando il sindaco per le sue parole.

Giovedì scorso il ministro Cecile Kyenge aveva declinato l’invito a partecipare alla Festa della Lega Nord a Milano Marittima a seguito dei gravi insulti ricevuti da importanti esponenti del Carroccio, in particolare Roberto Calderoli, che l’aveva definita “un’orango”.

La Kyenge aveva chiesto, come condizione alla partecipazione alla manifestazione leghista, un deciso intervento del segretario della Lega Roberto Maroni in sua tutela: intervento che non c’è stato.

Prima delle dichiarazioni di Tosi, qualcuno dalle parti del Carroccio, aveva già provato a smorzare i toni, vedi il governatore del Veneto Luca Zaia. Altri invece avevano rincarato la dose come Gianluca Pini, vice capogruppo alla Camera del Carroccio, che, rivolgendosi al ministro, aveva detto: “Peggio per lei se non è qui”.

Ma c’è da chiedersi il perché di questo invito, visto che nessuno, a parte Flavio Tosi, ha finora usato toni distesi nei confronti della Kyenge. Che dietro l’intenzione del confronto sui temi politici con il ministro non ci fosse solo la voglia, da parte dei soliti pittoreschi militanti leghisti, di insultare una volta di più Cecile Kyenge?

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