Primo maggio vuol dire innanzitutto lavoro. E’ questa la ‘invocazione’ del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dei sindacati, riuniti a Pozzallo (in provincia di Ragusa), uno dei luoghi simbolo di questi drammatici mesi in cui l’immigrazione è diventata una vera e propria emergenza sociale. “Il lavoro è la prima delle priorità, deve risvegliare speranze ed impegni condivisi”. Il leader della Cgil, Susanna Camusso, approfitta dell’occasione per lanciare un duro attacco al governo Renzi: “C’è solo la propaganda di chi continua a dire che con un decreto si crea occupazione. Non ne possiamo più che si divida sempre: i lavoratori dai lavoratori, i precari dai precari. Siete stati smentiti dai numeri reali: la disoccupazione è in aumento. Si ritorni allo spirito della Costituzione: l’articolo 1 dice che l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro“. Ancora Mattarella, invece, sottolinea come la disoccupazione sia una “ferita lacerante per il tessuto democratico”.
Il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, sottolinea la notizia arrivata in queste ore della bocciatura da parte della Consulta del blocco adeguamento al costo della vita delle pensioni contenuto nella ‘norma Fornero’, portandola ad esempio di “tutte le leggi sbagliate fatte in questi anni, da Monti a Renzi. Dicemmo già allora che si trattava di un provvedimento sbagliato: se si vuole fare un provvedimento vero per contrastare le pensioni d’oro non si colpiscono le pensioni di 40 anni di lavoro”, ha affermato il segretario dell’Uil. Annamaria Furlan, segretario della Cisl, afferma che “bisogna far ripartire la crescita e lo sviluppo: è l’unico modo per creare posti di lavoro. L’aumento della disoccupazione registrato dall’ISTAT, dimostra che l’entusiasmo del governo era ingiustificato. C’è stato qualche segnale positivo, ma questo non basta. Dobbiamo creare altri posti di lavoro per i 3 milioni di disoccupati in Italia: un Paese che non dà futuro ai giovani non ha futuro“.