Elezioni regionali in Emilia Romagna: Bonaccini in vantaggio su Borgonzoni negli exit poll

Il presidente uscente della regione Emilia Romagna è in vantaggio sull'avversaria Lucia Borgonzoni negli exit poll. Il candidato del centro sinistra ha una percentuale che oscilla tra il 47 e il 51%, mentre la candidata di centro-destra tra 44 e 48%.

Elezioni regionali in Emilia Romagna: Bonaccini in vantaggio su Borgonzoni negli exit poll

Il presidente uscente della regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, è in vantaggio sull’avversaria negli exit poll, con una forbice oscillante tra il 47 e il 51%. Nonostante ci siano stati sette candidati, sin dall’inizio, la partita si è giocata tra il candidato del centro-sinistra e la candidata del centro-destra, corrispondente al nome di Lucia Borgonzoni.

L’Emilia Romagna è una regione storicamente rossa, in quanto da circa cinquant’anni (dal 1970) è sempre stata governata dalla sinistra, a partire dal Partito Comunista fino ad arrivare al Partito Democratico. Dunque la possibile vittoria del centro-destra rappresenterebbe un risultato storico, posto che rimane un distacco minimo.

Non ci sono dubbi sul fatto che un’eventuale vittoria del centro-destra potrebbe avere delle ripercussioni sulla stabilità del governo nazionale. È evidente che Matteo Salvini punti in questa direzione, per colpire gli avversari e il leader della Lega è stato molto presente nel corso della campagna elettorale in Emilia Romagna.

Il confronto con le elezioni del 2014

Per quanto riguarda il centro-sinistra, non è stata confermata l’alleanza tra PD e Movimento Cinque Stelle, dopo il fallimento dell’Umbria. Il M5S ha deciso di presentare come candidato a presidente della regione Simone Benini, in seguito al voto sulla piattaforma Rousseau.

Sembra, però, essere difficile che il candidato del Movimento Cinque Stelle possa migliorare la percentuale della precedente candidata Giulia Gibertoni nelle elezioni regionali del 2014. Si tratta di una disfatta per i Cinque Stelle in queste elezioni in Emilia Romagna, vista la forbice tra i due e i cinque punti.

Inoltre l’affluenza si è chiusa con una percentuale pari al 58%, quasi raddoppiando quella registrata nelle precedenti elezioni di cinque anni fa. I cinque punti di differenza tra Bonaccini e Borgonzoni cominciano a essere importanti, facendo diminuire le speranze di un’impresa storica da parte della Lega e più in generale della destra.

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