Elezioni del presidente della Repubblica, Forza Italia vuole Berlusconi al Quirinale

Antonio Tayani è convinto che Berlusconi possa diventare capo di Stato. Lega e Fratelli d'Italia sarebbero d'accordo. C'è però l'incognita Renzi. Mentre il PD è stato chiaro: "Nessun Berlusconi al Colle"

Elezioni del presidente della Repubblica, Forza Italia vuole Berlusconi al Quirinale

Il 24 gennaio ci saranno le votazioni per eleggere il nuovo presidente della Repubblica in sostituzione di Sergio Mattarella, giunto al termine del suo mandato, e il centrodestra vorrebbe Silvio Berlusconi al Quirinale, ritenendolo il miglior garante per l’unità nazionale. Una tesi che, di fatto, terrebbe Mario Draghi al Palazzo Chigi.

I partiti stanno lavorando in questi giorni per mandare un inquilino al Colle e, come spesso succede in questi casi, destra e sinistra non si trovano d’accordo sui nomi da proporre. Lega e Fratelli d’Italia, che pure avevano puntato su Berlusconi, adesso stanno lavorando a un altro nome. Anche se Tajani è convinto che il Carroccio e il partito di Giorgia Meloni non si tireranno indietro nel sostenere Berlusconi durante le trattative con gli altri partiti. 

La maglia per la corsa al Quirinale, quindi, comincia a stringersi e i partiti hanno aperto i dialoghi per capire quali sono le ipotesi sul tavolo e i numeri a sostegno di ciascuna. Il vicesegretario del Carroccio, Lorenzo Fontana, però ha espresso il suo desiderio: dopo trent’anni di presidenti di centrosinistra, adesso ne vuole uno di destra. Chi sarà non è certo, ma sulla sponda del trio Forza Italia-Lega-Fratelli d’Italia il nome più gettonato è proprio quelle dell’Ex Cavaliere di Arcore.

Fontana ha però spiegato che, affinché questo avvenga, sarà necessario avere l’appoggio anche di altre forze politiche, come Movimento Cinque Stelle e Italia Viva, con il secondo più vicino all’ala berlusconiana e a quella piddina. Fontana assicura che avrà il sostegno della Lega nelle prime votazioni, ma ammette che all’ex presidente del Consiglio sicuramente non basteranno i numeri.

Dal canto suo, invece, il Partito Democratico ha dichiarato di essere disposto a trattare con la Lega e tutto il centrodestra a patto, però, che il nome di Berlusconi venga tolto dal tavolo. Lo ha detto, in un’intervista al Messaggero, la capogruppo dem alla Camera, Debora Serracchiani. “Serva una maggioranza larga, una massima condivisione possibile su un nome che sia ovviamente anche all’altezza dei tempi che stiamo vivendo”. Poi ha concluso: “A chi come Salvini chiedeva di fare un tavolo abbiamo detto che ci si può sedere soltanto se non vengono imposti nomi divisivi per il Paese come quello di Berlusconi. Se qualcuno pensa di poter eleggere il presidente della Repubblica con 505 voti si prende una grande responsabilità. La decisione sul Quirinale deve essere accompagnata da una su Palazzo Chigi”.

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