Elezioni 2022, patto tra il PD, Azione e +Europa: "Così si può battere la destra". Conte: "È un’ammucchiata"

Nella giornata di ieri il Partito Democratico, Azione e +Europa hanno trovato un accordo per "battere le destre italiane". Questo patto però non sembra convincere tutti.

Elezioni 2022, patto tra il PD, Azione e +Europa: "Così si può battere la destra". Conte: "È un’ammucchiata"

I leader del Partito Democratico, Azione e +Europa hanno trovato l’intesa per le elezioni del 25 settembre 2022. Carlo Calenda, dopo la firma, rivela di essere molto felice per questo accordo: “Siamo solidi e compatti, andiamo a vincere queste elezioni, niente è già scritto, da oggi finisce ogni tipo di discussione e polemica”.

Per Enrico Letta i tre partiti hanno dimostrato un forte senso di responsabilità: “Questo è un accordo fatto dal PD, Azione e +Europa, ma sta all’interno di un accordo che riteniamo sia importante fare più largo con altri componenti della coalizioni che, secondo noi, possono essere vincenti contro la destra italiana.

L’accordo prevede un 70% dei candidati al Pd e il restante 30% ad Azione e nessun capopartito o candidato divisivo candidato negli uninominali. L’accordo però non sembra soddisfare tutti, ove tra gli più scettici troviamo Nicola FratoianniAngelo Bonelli, per questo motivo Sinistra italiana ed Europa Verde difficilmente decideranno di aderire, ma nel pomeriggio di oggi incontreranno Letta e non si escludono ulteriori sorprese.

Intanto la soddisfazione di questo patto viene condivisa anche da Emma Bonino, senatrice di +Europa, ove con un breve tweet ha dichiarato come questo accordo perchè punta su un programma riformista, improntato dall’agenda di Mario Draghi, che ha l’obiettivo, come sottolineato dall’onorevole, di costruire una proposta di governo per il bene dell’Italia.

La reazione degli altri esponenti politici

La reazione più dura è stata sicuramente quella di Giuseppe Conte, presidente del Movimento Cinque Stelle, che ha dichiarato in merito alla loro alleanza: “In bocca al lupo alla nuova ammucchiata che va dalla Gelmini dei tagli alla scuola al Pd, passando per Calenda, che non ha mai messo il naso fuori da una ZTL. Salario minimo legale, lotta all’inquinamento e alla precarietà giovanile saranno fuori dalla loro agenda. Nessun problema, ce ne occuperemo noi.

Dal centrodestra arriva invece la reazione della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni: “L’alleanza Pd-Azione fa chiarezza sulle forze in campo alle prossime elezioni. A misurarsi con il centrodestra e FdI ci sarà la solita sinistra. Il Pd, la sinistra estrema e Azione, la costola del Pd presieduta dall’europarlamentare eletto nel Pd, Carlo Calenda. Finisce la storiella di Azione partito moderato, alternativo alla sinistra tutta tasse, assistenzialismo e nemica del ceto produttivo”.

Contro a questa alleanza c’è anche Matteo Renzi, presidente di Italia Viva che a Radio Leopolda, nonostante l’apertura di Enrico Letta durante la conferenza stampa, afferma di voler andare avanti da solo con l’obbiettivo di raggiungere almeno il 3%, che consisterebbe a ottenere tra gli 8 e i 10 deputati in Parlamento e 3 o 5 senatori.

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