Elezioni 2018: cosa propongono i partiti su tema "vaccini"

Le elezioni del 4 marzo 2018 si giocano su molti fronti, tra i più interessanti il decreto Lorenzin riguardante i vaccini. Secondo M5S e Lega va abolito, il Pd invece sostiene che sia necessario...

Elezioni 2018: cosa propongono i partiti su tema "vaccini"

Se anche i programmi elettorali parlano poco del tema dei vaccini, si sa dalle discussioni in Parlamento e dai social che è questo uno dei temi più discussi negli ultimi mesi. Il decreto Lorenzin prevede l’obbligatorietà vaccinale per 10 vaccini, per chi non sta alla regola ci sono sanzioni ed esclusione dalla scuola dei propri figli. Ad eccezione del Partito Democratico che ha sempre detto chiaramente da che parte stava, gli altri partiti ne parlano poco, ma dai loro interventi riusciamo a capire le rispettive posizioni.

Il Partito Democratico non ha alcun dubbio l’obbligo dei vaccini è “una battaglia civile e culturale contro gli apprendisti stregoni che soffiano sulle paure”, al loro fianco in questa battaglia, è scritto nel “programma” del pd la parte migliore della comunità scientifica italiana“. Come il Partito Democratico, anche Forza Italia e Fratelli d’Italia sono favorevoli all’obbligo vaccinale.

Paolo Romani, capogruppo di Forza Italia spiega perché il suo partito ha deciso a favore del decreto sull’obbligatorietà vaccinale pur avendo ridotto da 12 a 10 il numero dei vaccini obbligatori: “tenendo conto anche dei dati dell’Oms sull’immunità di gregge”. Romani ha aggiunto che “Su alcune patologie la popolazione italiana è ancora molto lontana dalla soglia dell’Oms”. Ha fatto poi osservare l’importanza dell’obbligo che va a tutelare “la salute dei nostri figli”. Lo stesso Silvio Berlusconi, a decreto approvato, lo aveva definito “una misura di civiltà“. Giorgia Meloni, per Fratelli d’Italia nel sito di partito scrive che fdi “è favorevole ai vaccini, strumento insopprimibile per difendere la vita e la salute dei bambini e dei soggetti più deboli della comunità“.

Luigi Di Maio ne parla proprio in vista delle elezioni e ribadisce che se il M5S andrà al governo la legge sull’obbligatorietà dei vaccini cambierà da obbligatoria a raccomandata: “Noi faremo una legge sulla raccomandazione dei vaccini, noi siamo a favore della raccomandazione. Obbligo? Noi lo intendiamo come era prima del decreto Lorenzin“. Lo stesso concetto viene ribadito anche da Alessandro Di Battista a Radio Capital: solo 4 vaccini devono essere obbligatori, perchè sufficienti. Di Battista afferma anche di vaccinare il proprio figlio, ma vuole mettere i puntini sulle “i”: “Il Partito Democratico fa campagna elettorale sulla pelle dei bambini, stanno alla canna del gas e devono attaccare in qualunque modo il Movimento 5 Stelle“.

Matteo Salvini per la Lega si riconosce in una posizione simile al M5S riassunta nel motto “Vaccini sì, obbligo no“, in caso di vittoria, il 4 marzo, si dice pronto a cancellare il decreto Lorenzin ristabilendo l’obbligatorietà dei 4 vecchi vaccini.

Bruno Dallapiccola, genetista e direttore scientifico dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, ha affermato che “se non si raggiunge l’immunità di gregge, cioé quella copertura vaccinale sufficiente della popolazione, riemergeranno malattie già debellate“, ma la soglia minima dell’immunità da raggiungere – che varia con il variare dell’agente patogeno -, in alcuni casi deve raggiungere il 95%. Una battaglia che secondo alcuni è persa in partenza perché difficile da raggiungere.

Pietro Grasso per Liberi e Uguali, partito che finora non si è espresso molto sul tema vaccini, su Facebook si dice favorevole alle vaccinazioni obbligatorie e al tema ‘immunità di gregge‘ aggiunge quello ‘dell’informazione capillare ed efficace’.

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