“L‘Ucraina è la porta d’ingresso per l’esercito russo che vuole entrare in Europa, ma la barbarie non deve entrare. Immaginate Mariupol come una Genova completamente bruciata, come una città da cui le persone scappano“, ha detto il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, parlando in videoconferenza dal suo bunker ai parlamentari italiani, in una seduta congiunta di Camera dei Deputati e Senato al Palazzo di Montecitorio.
Zelensky, in camicia verde militare, ha esortato il popolo italiano a fare di tutto per garantire la pace: “la guerra è stata creata, organizzata per decenni da una sola persona … che sta influenzando le vostre vite, avendo il controllo sulla vostra politica e distruggendo i vostri valori”, ha affermato. Ha anche ringraziato l’Italia per il suo sostegno, ma ha chiesto al Parlamento italiano che le sanzioni e le pressioni sulla Russia siano ancora più forti e incisive. Ha chiesto anche che vengano chiuse le porte ai cittadini russi che trascorrono le vacanze in Italia: “Non dovete accogliere queste persone. I loro beni devono essere bloccati e congelati“.
L’applauso dei membri di entrambe le Camere è durato diversi minuti e non ha lasciato spazio a dubbi. Draghi è stato enfatico nel suo discorso, attaccando direttamente “l’arroganza del governo russo” e spingendosi fino a proclamare che “l’Italia vuole l’Ucraina nell’Unione Europea“. Il primo ministro ha evidenziato con ammirazione la resistenza eroica di Mariupol e ha solennemente sottolineato che “l’Ucraina oggi difende la nostra pace, la nostra libertà, la nostra sicurezza. L’Italia vi è profondamente grata“.
Draghi è stato applaudito quando ha detto che la violenza di Putin deve essere affrontata con le armi, garantendo così che l’Italia “non guarderà dall’altra parte“ e ha promesso di inviare più aiuti e aumentare la pressione su Vladimir Putin.
Assenze significative
Da segnalare l’assenza dal parlamento di diversi deputati e senatori del Movimento 5 Stelle e della Lega. Le assenze dimostrano che le recenti posizioni di alcuni politici nei confronti del presidente russo Putin, visto come un grande leader e un faro della politica internazionale, pesano ancora molto sulla politica italiana. Ad esempio, Beppe Grillo, fondatore del Movimento 5 Stelle, considerava Grillo un gigante: “La politica internazionale ha bisogno di statisti forti come lui“.
Grande elogio gli è stato dedicato anche da Matteo Salvini: “Putin è uno dei migliori uomini di governo della Terra“, disse il 12 luglio 2019. Particolarmente controversa è una dichiarazione di Vito Petrocelli, senatore del M5S e presidente della Commissione Esteri: “Penso sia giunto il momento per il M5S di ritirare ministri e sottosegretari dal governo Draghi. Questo governo ha deciso di inviare armi in Ucraina durante la guerra, trasformando di fatto l’Italia in un paese cobelligerante“, ha affermato in aperto dissenso dalla linea di maggioranza del parlamento italiano.