I dati Istat riportano che un milione e 157mila donne avrebbero subito una violenza sessuale: quattro denunciati su dieci sono stranieri. Nonostante le violenze siano in aumento, gli ultimi dati del Viminale confermano la diminuzione delle denunce per stupro: le violenze sessuali tra gennaio e luglio 2017 sono state 2.333, contro le 2.345 denunciate nello stesso periodo dell’anno precedente.
Lella Palladino dell’associazione “Donne in Rete contro la violenza” dice di leggere i dati con cautela perché il sommerso, le violenze tra le mura domestiche, arrivano difficilmente alla denuncia e gli episodi di violenza domestica si confermano nell’80% dei casi episodi di violenza sessuale.
In linea con le parole del senatore Roberto Calderoli, Elena Donazzan, assessore regionale di Forza Italia in Veneto, in una nota ha chiesto, senza mezzi termini, la castrazione chimica e misure di controllo fisico per gli stupratori: ha puntato il dito in particolar modo sugli immigrati dicendo che in diverse occasioni aveva enunciato previsioni realizzatesi. Per l’assessore, la presenza di questo tipo di immigrazione non può che generare orrore: giovani maschi, soli, nella loro piena forza vitale, inattivi, inoperosi, potenzialmente pericolosi, sono una bomba sociale.
“Oltre a ribadire che è stato un errore portarceli in casa, che il prossimo Governo deve avere la priorità di rispedirli da dove sono venuti, dobbiamo gestire la drammatica realtà con misure di prevenzione: castrazione chimica e misure di controllo fisico. Mi aspetto che le femministe italiane non facciano le ipocrite come la Boldrini che pur di non ammettere che si tratta sempre di immigrati, ha detto di non voler commentare i fatti.”
Donazzan nella nota esprime il suo cordoglio per le povere ragazze e donne stuprate, che non potranno mai più sentirsi libere e sicure. Dichiara che i controlli e la sicurezza sanitaria, fiore all’occhiello del Governo, tracimano addirittura nello sfruttamento della prostituzione: le risulta che, in alcuni casi, le cooperative che si stanno arricchendo con l’immigrazione arrivano a pagare prostitute che esercitano in strada per soddisfare i meri istinti sessuali dei profughi.