Don Luca Favarin, il prete anti-presepe che fattura milioni di euro con i migranti

Luca Favarin, dal 2014, gestisce una cooperativa per l'accoglienza dei profughi diventata un piccolo impero economico: ha case, ristoranti, terreni, produce dolci, e fattura 2,3 milioni di euro.

Don Luca Favarin, il prete anti-presepe che fattura milioni di euro con i migranti

Per don Luca Favarin, della diocesi di Padova, gli italiani sono degli ipocriti che non vogliono gli immigrati ma poi pensano a fare il presepe a Natale. Un modo per dire che anche Gesù era povero e straniero, e che ora è adorato da gran parte del popolo italiano. Perché, allora, disprezzare i profughi che tentano di arrivare nel nostro Paese per cercare una vita migliore?

Già, perché farlo, soprattutto se questi profughi fruttano milioni di euro? Don Favarin, infatti, non fa più il prete di parrocchia, ma si occupa di accoglienza migranti. Un affare a sei cifre che manco un’azienda industriale riuscirebbe a fatturare, soprattutto in tempi di crisi economiche che hanno spinto molte ditte a chiudere i battenti.

La sua cooperativa, Percorso Via Onlus, oggi è un piccolo impero economico. Gestisce nove comunità con 140 ragazzi stranieri ospitati, 12 case aperte con altrettanto ospiti, due ristoranti, campi agricoli, una linea di confetture, e ha messo in cantiere anche il progetto per un villaggio dell’inclusione sociale, con cinque ettari di terreno a Padova.

“Da quando abbiamo iniziato-dichiara don Favarin – abbiamo cambiato idea cento volte. Siamo partiti con la micro-accoglienza, poi ci siamo resi conto che questa modalità non era quella migliore, soprattutto per i ragazzi, e siamo passati alla media accoglienza con la costruzione di piccole comunità».

Ed è proprio nella media accoglienza che l’ex sacerdote ha trovato la gallina dalle uova d’oro. La onlus di don Favarin aveva iniziato a interessarsi all’accoglienza già nel 2014, sull’onda degli sbarchi no stop e dei 35 euro al giorno a persona. Numeri che hanno solleticato subito gli appetiti di Favarin, che oggi fattura cifre esorbitanti. 

Da allora, infatti, questi sono stati i ricavi dalla cooperativa, di cui don Luca Favarin è presidente, in tre anni di attività, tra servizi, strutture e prestazioni per i migranti, tutto ovviamente pagato con denaro erogato dalle casse dello Stato: 1.881.232 euro, nel 2016; 2.317.352 euro nel 2017, con un utile netto nel 2017 di 504.207 euro.

Cifre che hanno scandalizzato anche la leghista Federica Pietrogrande, ex presidente del Consiglio Comunale di Padova, che ha dichiarato:”Nessuna impresa riesce a raggiungere il 25% dell’utile netto. Oggi critica il decreto Salvini. Protesta come sacerdote o come responsabile di una cooperativa che potrebbe veder ridotti i suoi fondi?”.  C’è davvero bisogno di rispondere a questa domanda?

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