Dl Caivano, carcere per i genitori che non mandano i figli a scuola e daspo urbano dai 14 anni

La scomparsa del giovane Giovanbattista Cutolo, conosciuto con il soprannome Giogiò, ha cambiato le carte in tavola, così il Governo ha deciso di rendere più severe le pene per i minorenni.

Dl Caivano, carcere per i genitori che non mandano i figli a scuola e daspo urbano dai 14 anni

La scomparsa del giovane Giovanbattista Cutolo, freddato da tre colpi all’alba del 31 agosto durante una lite per un parcheggio fuori da un pub nella centrale piazza Municipio con un ragazzo di 16 anni, non sarà vana.

Dopo questa vicenda, il Governo sta finalmente muovendo i primi passi per sconfiggere la criminalità giovanile. Il Consiglio dei Ministri, su proposta del presidente Giorgia Meloni, insieme al suo Governo, nella giornata del 7 settembre si è riunito per mettere delle leggi più severe nei confronti dei minori.

La prima novità è il daspo urbano, il divieto di accedere a un determinato luogo per motivi di ordine pubblico, ai maggiori di 14 anni: “Il divieto di accesso e di avvicinamento ai locali pubblici e ai pubblici esercizi, previsto per chi sia stato denunciato o condannato per vendita o cessione di droga, si applichi anche nei confronti di chi detenga sostanze stupefacenti ai fini dello spaccio. Tale divieto è esteso a scuole, università ed aree limitrofe”.

Per i minorenni sarà poi molto più facile finire in galera. Nel Dl Caivano approvato dal Governo si abbassa da 9 anni a 6 anni la pena massima richiesta per procedere con il fermo, l’arresto in flagranza e la custodia cautelare dei maggiori di 14 anni per delitti non colposi. Per i minori sarà previsto anche l’introduzione di un “percorso di rieducazione” e che possa accedere a un percorso di reinserimento e rieducazione che preveda lo svolgimento di lavori socialmente utili.

Cambiamenti anche per l’ambito scolastico ove alcuni dati provenienti da Eurostat del 2022, dicono che nel 2021 il 12,7% dei giovani italiani tra i 18 e i 24 anni ha abbandonato precocemente la scuola, fermandosi alla licenza media. Il Governo Meloni ha voluto rafforzare i meccanismi di controllo e verifica dell’adempimento dell’obbligo scolastico ove, nel caso di dispersione assoluta, che sarà classificata come un delitto, i genitori saranno puniti fino a due anni di carcere, mentre per il caso di abbandono scolastico, la pena prevista è fino a un anno di reclusione, oltre a perdere il diritto di percepire l’assegno di inclusione. Sempre sulle scuole da Giuseppe Valditara, il ministro dell’istruzione e del merito, ha annunciato altre 2mila assunzioni nella scuole per assicurare il tempo pieno.

Controlli importanti anche per i siti a luci rosse, un allarme lanciato anche da Rocco Siffredi nelle scorse settimane: “Questo produce danni alla salute perchè crea dipendenza e l’età di primo accesso a questi siti è ormai di 6-7 anni. Vogliamo sollecitare e sostenere la responsabilità educativa della famiglia, implementando il parental control. Ci sono app che però non sono usate. Vogliamo che in prospettiva il parental control sia offerto gratuitamente in tutti i device, con un’icona immediatamente riconoscibile. Diamo tempo ai produttori di inserirla”, ha detto la ministra per le pari opportunità e la famiglia Eugenia Roccella.

Ci si vuole lavorare anche sulle zone più abbandonate di Napoli, e una di essi è proprio Caivano. Il lavoro, come rivelato dal premier Meloni negli ultimi giorni, per la qualificazione della zona dovrebbe durare circa due anni con una presenza cadenzata del Governo.

Continua a leggere su Fidelity News