Di Maio: tra noi e la Lega non un’alleanza, ma un contratto di governo

Di Maio, ai giornalisti, delinea quelli che sono i punti fondamentali del programma condiviso con la Lega. Il vero leader, che è salito al governo, è il nostro programma.

Di Maio: tra noi e la Lega non un’alleanza, ma un contratto di governo

Il leader del Movimento 5 Stelle ci tiene a precisare, in un’intervista, quello che sarà il rapporto che lega il M5S con la Lega di Salvini, nel nascente governo. Infatti, egli precisa che “nel contratto è ben spiegato che continueremo ad essere alternativi sul territorio, a correre gli uni contro gli altri alle amministrative, alle comunali e alle regionali, e anche alle prossime politiche o alle europee”.

Contratto di governo. Quella tra Lega e M5S “non è una alleanza, ma un contratto di governo su punti specifici“.  Il vero leader che si è riusciti a portare al governo, con grande soddisfazione è, sempre per Di Maio, il programma, e ciò in risposta ai giornalisti, che ad Ivrea, gli chiedono se per lui è un problema il dover fare un passo indietro nella scelta del nuovo premier.  Per Di Maio, non si tratta di una questione personale.

Europa. Spiegando quelli che sono gli obiettivi del programma, Di Maio ha precisato che l’Europa è stata informata, anche in modo abbastanza chiaro, che la priorità sono gli italiani e poi, a seguire, i deficit e i parametri. IL M5S è proteso al raggiungimento di risultati per l’Italia e gli italiani, sempre con il dovuto rispetto per Russia, Stati Uniti, o Germania. La serie di cose che si vuole fare ricalca ciò che è specificato nel programma: ovviamente, alcuni dei punti di esso si possono raggiungere solo ai tavoli europei, dove ci si presenta con un notevole peso politico che è presente in questo governo. 

Questione TAV. Sempre il contratto di governo prevede “il blocco di un’opera che è inutile. Andremo a parlare con la Francia e gli diremo che la Torino-Lione poteva valere trent’anni fa, ma non più oggi. Non serve più“, ha detto il leader pentastellato.

Di Maio riguardo alla reazione dei mercati, in vista di un governo Lega M5S, dice che “lo spread non è indicativo della felicità degli italiani“. Precedentemente, ai giornalisti, Di Maio aveva detto che “bisogna fare la spending review, quando finisce comincio a fare anche qualche investimento in deficit. Abbiamo individuato la Banca degli investimenti che è uno strumento che ci consente di aumentare il moltiplicatore dei soldi che investiamo“.  Per Davide Casaleggio, anche lui ad Ivrea: il premier ideale è Di Maio.

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