Sergio De Gregorio, che ha chiesto il patteggiamento per la compravendita di deputati per far cadere Prodi, presenta un memoriale e torna a parlare della vicenda.
Sergio De Gregorio, l’ex senatore Idv che ha scelto di patteggiare nel procedimento sulla compravendita dei senatori che lo vede imputato nelle vesti di parlamentare corrotto perché determinasse la caduta di Prodi, si espone sul Fatto quotidiano e parla di altre compravendite di parlamentari per assicurare la fiducia al governo dopo lo strappo di Fini.
De Gregorio non fa nomi, a parte quello di Denis Verdini, coordinatore nazionale del Pdl: “Fu il bomber della trattativa”. Parla di altri contatti avvenuti fino a dicembre, quando – sostiene De Gregorio – gli fu offerta una candidatura al Senato. Parla di soldi, tanti, tre milioni (“un milione, ufficiale, al mio movimento, e due in nero) che Berlusconi gli avrebbe promesso per tradire Prodi e far cadere il suo governo nel 2006.
Al termine dell’udienza preliminare davanti al gup di Napoli Amelia Primavera, chiamata a pronunciarsi sulla richiesta di rinvio a giudizio oltre che nei suoi confronti, di quelli del leader del Pdl e dell’ex direttore dell’Avanti Valter Lavitola, De Gregorio ha consegnato un corposo memoriale per raccontare nei dettagli i fatti del 2006. Il primo contatto con Berlusconi sarebbe avvenuto nell’aprile del 2006. Poi arrivò l’elezione alla presidenza della commissione Difesa grazie ai voti dello schieramento avversario con la benedizione di Schifani e il sostegno di Fini e Casini. I primi pagamenti sarebbero arrivati attraverso Lavitola a luglio. Da ottobre De Gregorio avrebbe cominciato a votare sistematicamente con l’opposizione lasciando Prodi al suo destino.