De Falco presenta ricorso per l’espulsione dal M5S, ma nel frattempo siede siede tra gli scragni del PD e LeU

Dopo l'espulsione dal Movimento 5 Stelle, il capitano De Falco presenta ricorso. Nel frattempo, durante la relazione con il Ministro della Giustizia, si siede accanto al PD e Liberi e Uguali

De Falco presenta ricorso per l’espulsione dal M5S, ma nel frattempo siede siede tra gli scragni del PD e LeU

Era il 31 dicembre scorso quando il Movimento 5 Stelle, tramite il suo blog, ufficializzò l’espulsione di Gregorio De Falco. Secondo i pentastellati, De Gregorio ha violato l’articolo 11 dello Statuto e l’Articolo 3 del Codice Etico; per gli stessi motivi venne espulso anche l’altro Senatore Saverio De Bonis, e i due Eurodeputati  Marco Valli e Giulia Moi. Il Senatore Lello Ciampolillo invece, se la cavò con un “richiamo”.

Sicuramente, quella di De Falco in particolare, fu un’espulsione “a sorpresa”; è uno dei personaggi più noti e stimati dagli stessi elettori del Movimento. Lo stesso capitano ritenne ingiusta tale decisione: “Spero che il Movimento in autotutela corregga questo grave errore perché è un provvedimento sbagliato nel merito, incostituzionale” diceva, lasciando intendere che non si sarebbe arreso e che avrebbe fatto valere le sue ragioni.

Il ricorso

E’ di poche ore fa la notizia che il Senatore Gregorio de Falco ha presentato ricorso contro la sua espulsione dal Movimento 5 Stelle. Scondo il legale del Senatore il caso è fondato “sull’insussistenza delle violazioni del codice etico e sull’incostituzionalità di un vincolo che impone di votare la fiducia in bianco“. Praticamente un modus operandi che  “viola garanzie costituzionali“, quindi un “conseguente asservimento della funzione parlamentare alle logiche del partito unico di uno Stato totalitario”..

Nel frattempo, De Falco è tornato a lavoro, in Senato, per la relazione con il Ministro della Giustizia – Alfonso Bonafè – e, a quanto pare, si è seduto tra i banchi posti a sinistra della Presidenza, che politicamente ha un forte significato. Quei banchi sono occupati dai Parlamentari di Liberi e Uguali e del Partito Democratico.

Al divulgarsi della notizia sui social, gli elettori del Movimento 5 Stelle, invitano il capitano a dare le proprie dimissioni da Senatore e di “non cambiare bandiera“.

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