Il senatore di Ala,Vincenzo D’Anna, ospite presso la radio dell’Università telematica di Roma Niccolò Cusano ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito allo stupro e alle donne degne di un passato retrogato che credevamo seppellito dalla coltre del tempo: “Sono abbastanza vecchio per ricordarmi donne più accorte. Una donna aggredita da un cingalese alle tre di mattina un tempo non ci sarebbe mai stata”. Ha affermato che la donna porta con sé l’idea del corpo, l’idea della preda e se viene a trovarsi in una zona di periferia, sola in mezzo alla strada, può anche divenire oggetto di un’aggressione.
D’Anna, riferendosi alle vittime di Firenze, le due studentesse americane, ha detto che non giustifica gli stupratori, gli darebbe 30 anni di carcere, ma che occorre attenzione e cautela da parte delle donne, se un uomo cammina da solo alle tre di notte non gli accade niente, se cammina una ragazza avvenente, magari vestita in modo provocante, naturalmente si espone. Il senatore sottolinea di non essere maschilista, ma il corpo della donna è oggetto e fonte di desiderio da parte dell’uomo, quindi dobbiamo correre ai ripari.
“È un istinto, sarà primordiale, sarà ancestrale, quello che volete. Molte volte servirebbe un minimo di cautela” ha sottolineato che le donne dovrebbero comprendere che in giro circolano personaggi poco affidabili, le donne, del resto, hanno un appeal diverso dagli uomini, i loro ormoni, un certo tipo di abbigliamento, un tipo di contesto, possono sprigionare aggressività, e divenire una manifestazione di disponibilità.
Per D’Anna occorre un poco di buonsenso, un poco di cautela, non sarebbe una manifestazione d’inferiorità. Del resto, ha aggiunto, che non vorrebbe vedere sua figlia camminare alle tre di mattina da sola, in periferia, vestita in modo disinvolto.
Cinzia Pellegrino e Imma Vietri, rispettivamente coordinatore nazionale e coordinatore della Campania del Dipartimento Tutela delle Vittime di Fratelli D’Italia e Alleanza Nazionale, ritengono tali affermazioni vergognose ed inaccettabili soprattutto se pronunciate da un senatore della Repubblica Italiana.