Crisi di governo: Settimana decisiva. Conte potrebbe salire al Quirinale già oggi

Voci discordanti si susseguono riguardo alla possibile approvazione della relazione di Bonafede. Viste le prospettive e la maggioranza ridotta in Senato Conte potrebbe richiedere un incontro con il Presidente della Repubblica a breve.

Crisi di governo: Settimana decisiva. Conte potrebbe salire al Quirinale già oggi

Dopo la decisione di Italia Viva di ritirare dalla squadra di governo i suoi ministri, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è visto costretto a chiedere la fiducia in parlamento. La scorsa settimana l’Italia ha quindi assistito all’ennesimo voto di fiducia degli ultimi anni.

Con 321 sì e 259 no , lunedì 18 gennaio, il governo riceve la fiducia della Camera ma il giorno successivo, al Senato ottiene una maggioranza relativa che non permette al premier e ai suoi ministro sonni tranquilli ( favorevoli 156, contrari 140, 16 astenuti).

Da allora Conte e i suoi collaboratori sono alla ricerca dei “costruttori” ossia di parlamentari disposti ad appoggiare l’attuale compagine governativa e che gli permettano di ampliare la maggioranza a Palazzo Madama.

La campagna di reclutamento non ha dato i frutti sperati. Al momento pare quindi che non ci siano le condizioni per proseguire.
A fronte di questa situazione il Presidente del Consiglio potrebbe decidere di salire al Quirinale anche oggi stesso.

Incontro Conte Mattarella e possibili scenari

Va detto che un eventuale incontro odierno non necessariamente coinciderà con le dimissioni del Premier, che potrebbe attendere il voto alla relazione del ministro Bonafede prima di prendere una decisione. Qualora Conte dovesse dimettersi si aprono diversi scenari.

Il presidente della Repubblica potrebbe riaffidare l’incarico all’attuale Presidente del Consiglio per un governo Conte ter. In questo caso il Premier dovrebbe creare una nuova squadra di Governo e potrebbe stringere anche nuove alleanze.

Mattarella ha la facoltà di nominare anche un governo tecnico o di transizione e in tal caso il nome più citato nell’ultimo periodo come Premier pro tempore è quello di Mario Draghi, noto economista con un curriculum di tuto rispetto. Potrebbe essere, secondo alcuni esponenti di spicco, l’uomo giusto per fronteggiare la grave crisi finanziaria attuale.

I partito d’opposizione premono invece affinchè si torni alle urne per trovare una maggioranza solida e scelta dai cittadini. In ogni caso si tratterà di una settimana decisiva per delineare il futuro politico del Paese.

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