Crisi di Governo, Giuseppe Conte si dimette: "Matteo Salvini ha seguito solamente i suoi interessi personali"

Il premier Giuseppe Conte annuncia le sue dimissioni, nei prossimi giorni, dopo la salita al al Colle, senza lesinare degli attacchi alle idee di Matteo Salvini.

Crisi di Governo, Giuseppe Conte si dimette: "Matteo Salvini ha seguito solamente i suoi interessi personali"

Il premier Giuseppe Conte entra tra gli applausi da parte dei presenti nell’aula del Senato, stringendo la mano anche al suo “rivale” Matteo Salvini, con cui scambia anche delle parole in segreto. Successivamente arriva il momento del suo discorso, interrotto più volte da parte sia dei leghisti che da Forza Italia.

La conferenza del premier inizia riferendosi proprio a Matteo Salvini, invitando il leader della Lega a ritirare i suoi ministri per scongiurare questa crisi di Governo. Dichiara nell’essere pronto a rassegnare le dimissioni dinanzi al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ma arriva anche un attacco sul piano privato, invitando Salvini a non accostare slogan politici ai simboli religiosi.

Gli attacchi di Giuseppe Conte nei confronti di Matteo Salvini non si fermano qui: “Il ministro dell’Interno ha mostrato di inseguire interessi personali e di partito. Considero pienamente legittimo per una formazione politica mirare a incrementare il proprio consenso elettorale, ma affinché un sistema democratico possa perseguire il bene comune e possa funzionare secondo criteri di efficienza, ogni partito è chiamato a operare una mediazione, filtrando gli interessi di parte alla luce degli interessi generali”.

Una frecciatina arriva anche direttamente al partito con leader proprio Matteo Salvini: “Amici della Lega, avete tentato di comunicare l’idea del governo dei No e, così, avete macchiato 14 mesi di intensa attività di governo pur di alimentare questa grancassa mediatica. Così, avete offeso non solo il mio impegno personale, e passi, ma anche la costante dedizione dei ministri”.

La risposta di Matteo Salvini

Ad intervenire per primo in aula è proprio Matteo Salvini, che ammette di essere pronto a rifare tutto con la grande forza di essere un uomo libero, senza la paura del giudizio da parte degli italiani. Parla anche del suo rapporto con l’Unione Europea, dichiarando di non volere una nazione schiava di nessuno, ed è stufo che ogni passo debba dipendere dalla firma di qualche funzionario europeo.

Ma risponde anche sul caso dei simboli religiosi: “Presidente Conte, lei fa un torto ai cattolici italiani quando dice che votano per i rosari, i cattolici italiani votano con il cuore e con la testa. Io ho chiesto protezione al cuore della Maria Immacolata per gli italiani e continuerò a farlo finché campo“.

Si rivolge infine a Luigi Di Maio e al partito del Movimento 5 stelle, rinnovando l’invito ad andare avanti assieme almeno fino alla manovra, tagliando anche i parlamentari prima di votare.

Continua a leggere su Fidelity News