Con uno scarno comunicato Palazzo Chigi annuncia l’intenzione di Giuseppe Conte di dimettersi nella giornata di domani: “È convocato per martedì 26 gennaio alle ore 9 il Consiglio dei Ministri nel corso del quale il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, comunicherà ai ministri la volontà di recarsi al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni. A seguire, il Presidente Conte si recherà dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella”.
Nel pomeriggio è circolata la notizia in cui il presidente Giuseppe Conte avrebbe annunciato le sue dimissioni stesso in serata con una riunione che doveva avvenire insieme al Consiglio dei ministri verso le 21. Tuttavia le cose sono slittate direttamente nella giornata di domani, in cui avverranno ufficialmente le sue dimissioni.
La reazione alle dimissioni di Conte
Secondo Benedetto Della Vedova, segretario di Più Europa, il presidente del Consiglio avrebbe dovuto dimettersi molto prima e non dopo aver cercato in maniera insistente sostegno da parte dei senatori. Resta comunque fermamente convinto che, attualmente, gli italiani non sono interessati ad andare al voto ma desiderano solamente avere una campagna vaccinale più efficace.
Il Movimento 5 Stelle, con un comunicato di Ettore Licheri e Davide Crippa, affermano di sostenere ancora Conte rivelando però che le dimissioni erano inevitabili: “Noi restiamo al fianco di Conte, continueremo a coltivare esclusivamente l’interesse dei cittadini, puntiamo a uscire nel più breve tempo possibile da questa situazione di incertezza che non aiuta. Dobbiamo correre sul Recovery, seguire il piano vaccinazioni, procedere immediatamente ai ristori per le aziende più danneggiate dalla pandemia”. Toninelli ha invece annunciato che le porte nei confronti di Matteo Renzi si sono chiuse dopo aver scaturito la crisi, ma comunque restano pronti ad avere un dialogo con gli altri membri di Italia Viva.
Intanto, secondo le ultime indiscrezioni molto vicine al Governo, con queste dimissioni salterebbe il voto sulla relazione del Guardasigilli Alfonso Bonafede che era previsto per il Senato mercoledì 27 gennaio.