Crisi di Governo e Mario Draghi: che cosa succederà ora?

Siamo sicuramente tutti al corrente dei recenti fatti avvenuti all'interno del panorama politico italiano a causa dell'innesco della Crisi di Governo da parte del Partito Italia Viva di Matteo Renzi. Ma come stanno procedendo le cose ora?

Crisi di Governo e Mario Draghi: che cosa succederà ora?

A circa un paio di settimane dall’innesco della Crisi di Governo da parte del Partito Italia Viva, le cose si sono (per fortuna) evolute. Ma andiamo a ricapitolare brevemente cos’è successo a seguito della scelta di Matteo Renzileader del partito, di uscire dalla maggioranza che sosteneva il Governo di Giuseppe Conte.

A seguito delle votazioni alle Camere, Conte era riuscito ad ottenere una maggioranza relativa: il numero di voti favorevoli al suo Governo non erano quindi sufficienti (ne sarebbero serviti 6 in più in Senato) per raggiungere la maggioranza assoluta, quella di cui aveva invece bisogno.

Il 26 gennaio 2021 Giuseppe Conte, conscio che sarebbe stata dura trovare altri partiti che sostenessero il suo Governo, consegna ufficialmente al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella le sue dimissioni. Quest’ultimo affiderà al Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, l’importante compito di cercare una maggioranza (altri partiti sostenitori) per un nuovo Governo Conte. Il 2 febbraio 2021 viene annunciato che la missione di Fico non è andata a buon termine: Conte è ufficialmente fuori dai giochi, anche se resterà in carica ancora per qualche giorno ad occuparsi degli affari correnti.

Lo stesso 2 febbraio, a seguito della consultazione di Sergio Mattarella e Roberto Fico, il Presidente della Repubblica chiama a colloquio l’ex-presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi.

Il giorno seguente, 3 febbraio, Mario Draghi accetta il compito di creare un nuovo Governo. Ricordiamo però che affinchè questo possa succedere, l’ex-presidente della BCE deve ottenere la maggioranza, esattamente come sarebbe dovuto accadere con Giuseppe Conte. Ed è proprio su questo tema che NON tutti i partiti, anche all’interno degli stessi, si trovano d’accordo. Per esempio il Movimento 5 Stelle, che sosteneva all’unanimità il Governo Conte, ha trovato al suo interno un paio di deputati contrari al governo tecnico* di Draghi. Ma la più grande spaccatura avviene a destra, dove una buona parte dei Leghisti sarebbe propenso, al contrario del leader Matteo Salvini, ad entrare in maggioranza.

Sicuramente la situazione non è tra le migliori: una crisi di governo in mezzo ad una pandemia non ci voleva proprio. Assisteremo nei prossimi giorni alle votazioni per la maggioranza dell’ancora ipotetico Governo Draghi.

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