Ormai da giorni non si fa che parlare altro di lockdown per non vaccinati Covid. Una misura, questa, che piace soprattutto ai presidenti delle Regioni, che chiedono al Governo una stretta su queste persone che non si sono ancora immunizzate contro il coronavirus Sars-CoV-2. D’altra parte l’Esecutivo ci va cauto, anche se il Premier Mario Draghi ha aperto ad un diaologo con le parti. Il Premier non sarebbe intenzionato, almeno non in questa situazione epidemiologica, a instaurare delle restrizioni così pesanti.
Sulla questione è intervenuto anche Francesco Clementi, docente di Diritto Pubblico Comparato all’Università di Perugia, il quale intervistato dai colleghi dell’Huffington Post ha dichiarato che in Italia sarebbe complesso instaurare un lockdown soltanto per persone non vaccinate, anche se in sè non sarebbe una misura incostituzionale. “L’articolo 32 della Carta sulla tutela della salute coniuga il diritto individuale con l’interesse collettivo. È questo il perimetro complessivo in cui si muove il legislatore” – così ha riferito Clementi.
Ipotesi Green Pass a due velocità
L’esperto ha spiegato che la strada della gradualità, in Italia, ha funzionato e che ciò ha portato ad una drastica riduzione di contagi, decessi e ricoveri a causa del Covid-19. Visto che la pandemia adesso sta risalendo si dovrebbe estendere l’obbligo del Green Pass e di terza dose, secondo Clementi, a tutte quelle categorie di lavoratori che sono a contatto con il pubblico come professori, forze dell’ordine, personale degli sportelli della Pubblica Amministrazione.
Il diritto individuale di queste persone impatta appunto con quanto dice l’articolo 32 della Costituzione, e cioè che il diritto alla salute coniuga non solo il diritto individuale, ma anche quello della collettività. Se questi professionisti non si vaccinassero con la terza dose, o decidessero di non immunizzarsi proprio, metterebbero a rischio tutti gli altri cittadini.
Da qui l’ipotesi del Green Pass a due velocità. Non si otterrebbe più la certificazione verde con il tampone anche per andare in bar e ristoranti, e il pass vaccinale potrebbe servire soltanto per andare a lavoro, o comunque per determinate attività. Questa strada, però, avvisa Clementi, “sarebbe percorribile allorquando si trattasse di escludere i non vaccinati da una serie di attività collettive e sociali quali l’accesso a bar, ristoranti, palestre, cinema, teatri. Perché non si vieterebbero attività primarie né si lederebbero diritti essenziali della persona ma si limiterebbe solo una parte della dimensione pubblica” – questo il pensiero di Clementi, per il quale la strada per il lockdown per non vaccinati sarebbe molto complessa da realizzare, almeno nel nostro Paese.