Covid-19, Mario Draghi: "La pandemia non è finita"

Lo ha detto il Premier parlando all'Accademia Nazionale dei Lincei questa mattina. Draghi ha affermato che la crisi causata dal coronavirus ha cambiato la nostra economia, sulle chiusure per contenere il contagio il Premier ha riferito che erano necessarie.

Covid-19, Mario Draghi: "La pandemia non è finita"

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, questa mattina è intervenuto durante la chiusura dell’anno accademico dell’Accademia dei Lincei. Il Premier ha fatto il punto sull’attuale situazione pandemica, facendo presente che l’epidemia di Covid-19 non è ancora finita e che il Governo è pronto ad intervenire semmai quest’ultima dovesse nuovamente aggravarsi. Draghi ha affermato che adesso è arrivato il momento di guardare al futuro con più fiducia, anche se la guardia deve restare alta. 

Il Premier ha sottolineato di come, a pandemia finita, faremo i conti con le conseguenze che quest’ultima ci lascerà. Sembra infatti chiaro ai più, che quando questo brutto periodo sarà passato, bisognerà fare i conti con una crisi economica e sociale senza precedenti, per questo il Premier ha ribadito la necessità di “migliorare la partecipazione al mercato del lavoro di giovani e donne”. Secondo il Presidente del Consiglio la crisi scatenata dal coronavirus “non ha precedenti nella storia recente” e proprio per questo motivo le chiusure erano necessarie

Draghi: “Nuove e pericolose varianti”

“Dobbiamo fronteggiare l’emergere di nuove e pericolose varianti del virus. Rimaniamo pronti a intervenire con convinzione nel caso ci fosse un aggravarsi della pandemia tale da provocare danni all’economia del Paese” – così ha annunciato Mario Draghi durante il suo intervento all’Accademia dei Lincei. 

Il Premier ha sottolineato poi la situazione del Pil nazionale, che passerà da un aumento del 135% al 160%. Draghi ha spiegato che un incremento del genere non si era mai visto, neanche durante la Grande Crisi Finanziaria che ha affossato molti Paesi del mondo negli anni scorsi. C’è bisogno quindi di riforme che aiutino la ripresa economica e incentivino il lavoro. 

Per questo Draghi ha sottolineato che il nostro Paese è il principale beneficiario del programma Next Generation EU, finanziato con debito comune europeo. “Se sapremo utilizzare queste risorse in maniera produttiva e con onestà non aiuteremo soltanto l’economia italiana. Rafforzeremo anche la fiducia all’interno dell’Unione Europea, contribuendo in maniera decisiva al processo di integrazione” – queste sono le parole con cui Draghi ha poi chiuso il suo intervento

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