Covid-19, Francesco Boccia: "Non è eresia far nascere Gesù bambino due ore prima"

Lo ha detto il Ministro per gli Affari Regionali a margine della videoconferenza con gli Enti Locali, in cui si è discusso delle misure anti pandemia da varare con il prossimo Dpcm.

Covid-19, Francesco Boccia: "Non è eresia far nascere Gesù bambino due ore prima"

Seguire la messa, e lo dico da cattolico, due ore prima o far nascere Gesù bambino due ore prima non è eresia“. Queste sono le parole pronunciate dal Ministero per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, a margine della conferenza con gli Enti Locali avuta nella giornata del 26 novembre. Il ministro ha riferito che per le prossime vacanze di Natale dovremmo aspettarci un clima sobrio, senza i grandi festeggiamenti, linea tra l’altro già ampiamente condivisa da Palazzo Chigi.

Il prossimo 4 novembre, il Governo dovrebbe varare un nuovo Dpcm che conterrà le relative misure anti pandemia da seguire durante il periodo natalizio e per le feste di fine anno. Le parole di Boccia farebbero intendere, inoltre, che anche durante le feste di Natale dovrebbe essere previsto il coprifuoco notturno.

Impianti da sci riapriranno dopo Natale

Un’altra questione discussa nella giornata del 26 novembre con gli Enti Locali riguarda la possibile riapertura delle piste da sci in montagna. Tale ipotesi sarebbe stata già ampiamente scartata da Palazzo Chigi, e lo stesso Boccia ha riferito che le regioni avrebbero proposto all’esecutivo di chiudere le frontiere per tutto il periodo natalizio.

Il rischio è che gli italiani vadano in vacanza nei paesi confinanti, con il pericolo concreto di portare nuovamente il Covid-19 sul territorio nazionale e innescare una terza ondata di contagi, che potrebbe avere conseguenze ancora più nefaste per il Paese. Gli impianti da sci e le relative strutture ricettive potranno riaprire soltanto quando l’epidemia si sarà raffreddata, molto probabilmente tra un mese, un mese e mezzo, questo è il lasso di tempo che ha indicato il ministro Francesco Boccia. 

Governo vuole tutelare la salute delle persone

L’obiettivo dell’esecutivo è quello di tutelare prima di tutto la salute delle persone, nonché degli operatori sanitari e dei pazienti Covid ricoverati negli ospedali. Secondo quanto riferito dai media nazionali, anche il Governo tedesco, tramite il ministro Helge Braun, si è detto d’accordo con le misure proposte dall’Italia circa la chiusura delle frontiere.

Braun ritiene che davanti a noi ci siano mesi invernali difficili dal punto di vista epidemiologico, almeno fino a marzo. L’agenzia Ansa riferisce altre parole riferite da Boccia durante la conferenza con gli Enti Locali: il ministro ritiene che adesso sia necessario porre termine alla seconda ondata. Da qui, poi, dovrebbe cominciare un periodo di convivenza con il virus. 

Scuola in presenza dal 7 gennaio

Un altro punto sul quale si è dibattuto durante la conferenza tra Governo e autorità locali è la possibile riapertura delle scuole. In questi giorni si è ipotizzato di far tornare gli studenti negli istituti scolastici di ogni ordine e grado a breve, ma quest’ipotesi adesso sembra essere stata scartata e le regioni avrebbero chiesto al Governo di rinviare il tutto al 7 gennaio.

Curva epidemica permettendo, forse, da quella data gli studenti potranno ritornare nelle rispettive classi, rispettando sempre le norme anti pandemia. Il Presidente della Liguria, Giovanni Toti, ritiene che adesso, vista l’emergenza sanitaria, sia inopportuno tornare con la didattica in presenza.

Lombardia zona rossa fino al 3 dicembre

Intanto si sarebbe deciso che la Lombardia, nonostante in questi ultimi giorni faccia registrare numeri migliori in termini di contagi, resterà zona rossa fino al 3 dicembre prossimo, data di scadenza del Dpcm emanato lo scorso 4 novembre. Nei prossimi giorni le parti potrebbero tornare ad incontrarsi, anche perché il Governo dovrà decidere se far riaprire bar e ristoranti, magari con orari prestabiliti di chiusura.

L’esecutivo vuole comunque assicurare lo shopping natalizio, in modo che la gente possa comperare i regali per i propri cari. In questo senso si sta valutando se far lavorare tali attività con un orario di apertura prolungato, con la conseguenza che il coprifuoco verrebbe posticipato in un orario che si dovrà definire. 

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