Covid-19, dal 16 gennaio nuovo Dpcm: divieto di spostamento tra regioni fino a giorno 31

Sarebbe questa la linea che adotterà l'Esecutivo alla scadenza del Dpcm del 3 dicembre 2020. Walter Ricciardi però invoca un lockdown duro di almeno due mesi per riportare l'epidemia Covid-19 sotto controllo. A breve il monitoraggio Istituto Superiore di Sanità.

Covid-19, dal 16 gennaio nuovo Dpcm: divieto di spostamento tra regioni fino a giorno 31

Il Governo italiano presieduto da Giuseppe Conte è pronto a varare una nuova stretta a partire dal 16 gennaio. Lo farà molto probabilmente con un Dpcm che entrerà in vigore il 15 gennaio e terminerà il 31 gennaio, giorno in cui scade anche lo stato d’emergenza pandemica, che molto probabilmente sarà rinnovato. Secondo quanto riferiscono diverse fonti giornalistiche, il provvedimento che il Governo si prepara a varare seguirà molto probabilmente la stessa linea già adottata in quest’ultimo mese, ovvero quella della divisione dell’Italia in fasce di rischio.

Queste ultime sono arancione, gialla e rossa. Una delle misure che sarà sicuramente rinnovata sarà quella del coprifuoco, che scatterà alle ore 22:00 e fino alle 5:00 del mattino. In questi giorni si era addirittura ipotizzato che l’Esecutivo volesse spostarlo alle 20:00

Un’altra novità riguarderà gli spostamenti interregionali, che saranno vietati fino al 31 gennaio, salvo casi di comprovata necessità, come ad esempio per lavoro. Restano esclusi quindi i viaggi per turismo o simili. Questo provvedimento è stato studiato in modo che anche fino alla fine del mese non ci siano grossi spostamenti tra le regioni, incluse anche quelle gialle, che godono di un regime restrittivo meno forte. Tutti i provvedimenti vengono presi nell’ottica, univoca, di evitare una terza ondata di contagi che potrebbe portare a misure più forti e mandare al collasso gli ospedali.

Contagi in aumento

Nelle ultime ore i casi di contagio da Covid-19 sono aumentati, anche se non in maniera esponenziale come è accaduto all’inizio dell’autunno. Eppure la curva epidemiologica fa vedere una lieve crescita, per questo molti esperti, come Walter Ricciardi, continuano a dire che le misure intraprese dall’Esecutivo non sono sufficienti e per questo ci vorrebbe un lockdown duro di almeno due mesi. Una strada che però il Governo per il momento non vuole seguire, anche perché lo stesso Conte ha dichiarato che per ora il sistema a fasce sta funzionando

Il Premier crede che facendo in questa maniera si sia evitata la paralisi totale del Paese. Un altro lockdown sarebbe stato deleterio per l’economia, anche se ancora adesso molte aziende stanno soffrendo per via della crisi indotta dalla pandemia. Nella giornata di domani 8 gennaio arriveranno i dati del monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità, grazie ai quali ad ogni regione sarà assegnata la sua fascia di rischio.

Nove regioni rischiano di finire in fascia arancione, inclusa la Puglia, che fa registrare ancora numeri altalenanti comunque vicini alle migliaia di unità giornaliere. Rischia grosso invece il Veneto, dove ormai da settimane pare che il contagio sia fuori controllo: le autorità sanitarie nazionali, con apposita ordinanza del Ministro della Salute, Roberto Speranza, potrebbero dichiarare zona rossa la regione governata da Luca Zaia. Toscana, Campania e Friuli-Venezia Giulia dovrebbero ricadere invece nella zona gialla. 

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