Coronavirus, Paolo Brosio attacca il Governo Conte dichiarando che bisogna affidarsi meno alla scienza e più a Dio

Intervistato dal sito "Adnkronos", Paolo Brosio non è del tutto convinto dell'efficacia della scienza, rivelando che solamente con l'aiuto di Dio potremmo sconfiggere il Coronavirus.

Coronavirus, Paolo Brosio attacca il Governo Conte dichiarando che bisogna affidarsi meno alla scienza e più a Dio

In queste ore Paolo Brosio ha rilasciato una intervista telefonica ad Alisa Toaff di “Adnkronos“, l’agenzia stampa multicanale con presidente Giuseppe Marra. Il conduttore televisivo parla soprattutto del Coronavirus, sostenendo di non essere del tutto d’accordo sulle decisioni prese dal Governo per arginare il virus.

Nonostante i numeri degli infetti stiano fortunatamente scendendo velocemente nell’ultimo periodo, poiché nella giornata del 7 aprile si ha avuto un incremento assoluto di 880 pazienti che rappresenta il più basso dallo scorso 10 marzo, Paolo Brosio non è contento per le decisioni prese dal “Governo Conte”.

Le parole di Paolo Brosio

Per Paolo Brosio il Governo non doveva mettere in secondo piano la religione per combattere il Covid-19: “Si è pensato a tutto tranne che alle fede. Puoi comperare tutto in questi giorni di quarantena, anche le sigarette, il cacciavite, ma si chiudono le chiese perché, secondo loro, sono luogo di ricettacolo di focolaio”. Secondo un suo parere, se le chiese vengono disinfettate, con le dovute precauzioni, potrebbero restare aperte in questi giorni di Pasqua.

Paolo Brosio dichiara che non ci si può basare tutto solamente sulla scienza: “È proprio in questo momento difficile che bisogna chiedere aiuto a Dio. Non puoi affidarti solo alla scienza perché non è Dio, altrimenti avremmo risolto tutto con la bacchetta magica. Dobbiamo rimettere al primo posto Dio”

Rivela di essersi preoccupato del “Governo Conte 2” sin da subito, poiché durante il suo discorso ha parlato di tutto, dell’uomo, della tecnologia e della scienza, senza mai nominare la parola Dio. Infine, dà un consiglio su come tenere le messe, dichiarando che si potrebbe allestire un altare leggero in cui il sacerdote parla dal sagrato e la gente, da fuori e con le dovute distanze, può sia ascoltare le sue parole che prendere l’ostia e depurarsi dai propri peccati.

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