Coronavirus, "nuovo lockdown": i contagi continuano a salire

Vista la costante salita di casi di contagi da coronavirus, il ministro Speranza in un'intervista a La Repubblica parla in merito ad un nuovo lockdown. Il ministro dichiara che "il governo non poteva chiudere tutto anche d'estate".

Coronavirus, "nuovo lockdown": i contagi continuano a salire

L’onda dei contagi di coronavirus inizia a spaventare sempre di più poiché è in costante salita, visto che si è passati da 200 ad 800, fino a giungere ai 1.070 di due giorni fa, per poi arrivare ai 1.210 contagi in ventiquattro ore di ieri. La popolazione si domanda: “È in arrivo una nuova fase di Lockdown?

Il ministro Speranza è stato intervistato dal quotidiano “La Repubblica” e dal quotidiano “La Stampa” in merito a questo costante innalzamento dei contagi. Il ministro ha fatto un appello alla calma dichiarando “L’Italia non si trova in una situazione che richiede un lockdown e blocchi regionali”.

Il ministro dichiara che l’attuale situazione è ben diversa da quella della prima fase dell’epidemia poiché l’età media dei nuovi contagiati e di trentanni e molti di loro non hanno bisogno di alcuna cura.

Speranza ha spiegato che i reparti di terapia intensiva sono ben lontani dalle pericolo di saturazione, ma ha sottolineato che per evitare che ciò accada e bisogna impedire che l’età media di contagi si alzi. Secondo Speranza l’unico modo per evitare che questo accada è che tutti i cittadini inizino ad avere un senso di responsabilità, soprattutto i giovani perché una volta contratto il virus possono trasmetterlo ai loro genitori e nonni che assendo più fragili potrebbero morire. Il ministro ha sottolineato che “anche se non si ha alcun sintomo e non si sa di avere la malattia questa viene trasmessa.

Il ministro racconta le motivazioni che hanno portato alla decisione del primo lockdown: “Ad un certo punto abbiamo avuto la sensazione che andasse in collasso il servizio sanitario. In Italia avevamo 5.000 posti di terapia intensiva, ma ora sono il doppio. La valutazione mia e dei miei colleghi europei è che non avremo questa ricaduta, quanto più riusciremo a tenere in salvaguardia gli anziani e le persone più fragili. Il ministro ha spiegato che per creare una zona rossa deve esplodere un territorio e al momento non si sta verificando questa fase: vi è una diffusione del virus ma non un’esplosione. Inoltre, il Servizio Sanitario Nazionale è stato rafforzato e l’apparato italiano è pronto a tracciare ed isolare i casi.

Secondo le indicazioni del ministero, per far sì che questa fase non torni ad essere una fase di lockdown è indispensabile rialzare il livello di attenzioni del singolo individuo, cioè bisogna utilizzare le mascherine, tenere il distanziamento sociale e lavare spesso le mani. In questo momento ci si rivolge sopprattutto ai ragazzi dicendo: “Sopratutto loro devono essere obbligati a coltivare e sviluppare un senso di dovere e di responsabilità civile”.

Speranza parla anche della riapertura delle scuole dicendo la loro riapertura “è letteralmente un banco di prova“. Essendo l’Italia uno Stato democratico, il governo ritiene indispensabile fornire un bene primario per le nuove generazioni, ossia la scuola e, per questo, hanno deciso di riaprirle utilizzando delle misure di massima sicurezza. Sembra che verranno fatti i tamponi a tutte le persone che lavorano negli istituti e che gli studenti subiranno dei controlli a campione. In questa fase, è molto importante installare l’app Immuni perché è uno strumento non invasivo ma utilissimo per l’individuazione dei focolai.

Secondo il ministero della Salute è impensabile trovarsi con l’onda di contagi a 0: questo risultato si sarebbe potuto conseguire soltanto prorogando di 3 o 4 mesi il lockdown. Il sottosegretario al ministero della Salute, Sandra Zampa, ha dichiarato che è in linea con i pensieri di Speranza ma non esclude dei nuovi lockdown, al Corriere della Sera la donna ha ammesso che potrebbero essere necessarie misure di chiusura mirate, ma non dovrebbe iniziare la cesura di intere regioni.

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