La parola coronavirus ha monopolizzato ogni attimo, ogni istante, ogni secondo della vita di ciascun essere umano, nel mondo intero. Si tratta di un mostro invisibile e letale che pian piano è riuscito a conquistare tutta la scena e ogni giorno miete vittime su vittime, con il numero dei contagiati che cresce a dismisura: nel mondo sono già morte 50.500 persone all’incirca.
La luce in fondo al tunnel è ben lontana dall’essere intravista e tutti gli individui sono stati costretti a restare a casa in uno stato di quarantena forzata. La quotidianità si è completamente arenata: si vive un’ibernazione della vita sociale e così la dinamicità comunitaria e sociale sta attraversando la sua fase più acuta dell’era tardo moderna, con una condizione che difficilmente tornerà a quella che era un tempo.
In Italia, il Governo, nella persona del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha disposto con diversi decreto-legge, che tutte le attività venissero sospese, gli esercizi commerciali chiusi: si è obbligati a restare a casa con la sola possibilità di uscire per ragioni strettamente inevitabili, come recarsi al supermercato o in farmacia; i contatti fisici sono assolutamente vietati, bisogna mantenere sempre un metro di distanza gli uni dagli altri ed è necessario indossare mascherine e guanti in lattice.
Nonostante ciò, il principe del Foro, l’avvocato Carlo Taormina, ha presentato una denuncia ai danni del presidente Conte, per strage da coronavirus. Si tratta di una questione importantissima e delicatissima, con Taormina che darà vita ad un terremoto giudiziario ai danni del Governo, una vera e propria bomba di portata epocale, dato che dalla parte dello stesso avvocato si sono schierati tantissimi italiani.
Come Taormina ha ammesso alla rivista “Il Tempo“: “Ringrazio le oltre 700.000 persone che mi hanno, in un solo giorno, voluto sostenere nella denuncia da me presentata alla Procura di Roma contro i responsabili di questa autentica strage colposa di Stato“. Dunque, circa 700.000 persone hanno sostenuto il pensiero dell’avvocato Taormina e alla base di tutto ci sarebbe un ritardo di circa 40 giorni, da parte di Conte, nel chiudere tutto, dopo che il coronavirus stava progredendo sempre più.
Nella denuncia, Taormina parla di “gravissime condotte omissive messe in atto dai nostri governanti e dai consulenti che li hanno assistiti” e aggiunge con grande dispiacere e rabbia che una massa di contagiati si è in realtà trasformata in una massa di morti. Per tale ragione, il principe del Foro ha chiesto che le autorità comunichino il numero di persone morte in casa, nonostante una richiesta di aiuto non pervenuta e aggiunge: “Bisogna sapere anche quante persone sono state fatte rimanere a crepare nelle autoambulanze perché non c’erano respiratori o letti di terapia intensiva e quanti fatti decedere in ospedale perché scelti di far morire per salvare altre vite“.