Coronavirus: gli studenti potrebbero ritornare a scuola il 15 aprile

Il ministero dell'istruzione ha stabilito che non vi potranno essere i collegi dei docenti fino al prossimo 3 aprile: si potrebbe prorogare la chiusura delle scuole fino al 15 aprile.

Coronavirus: gli studenti potrebbero ritornare a scuola il 15 aprile

Si fanno sempre concrete le possibilità di un prosieguo della chiusura delle scuole fino al prossimo al 3 aprile. È arrivato l’intervento del ministero dell’Istruzione che ha sottolineato la necessità di evitare i collegi dei docenti fino al prossimo 3 aprile. Si è trattato di un invito fatto nei confronti di tutti i dirigenti scolastici d’Italia e degli uffici scolastici regionali.

Il tema riguarda anche le riunioni riguardanti gli istituti con l’intento di dare inizio alle lezioni a distanza. Una parte dei dirigenti, intervistati dal giornale “La Repubblica”, ha fatto intendere che si tratta di un segnale riferito alla possibile chiusura delle scuole in tutta Italia che, per ora, rimane fino al prossimo 15 marzo.

I piani del ministero dell’Istruzione

Dunque sembra andare verso la proroga la chiusura delle classi, dando inizio a una lunga sospensione della didattica. Per il momento non c’è l’ufficialità della chiusura delle scuole fino al prossimo 3 aprile ma, nel caso in cui questa possibilità dovesse diventare concreta, allora il ritorno degli studenti dovrebbe coincidere con lunedì 6.

Si tratterebbe di un periodo vicino alle vacanze di Pasqua e di conseguenza si andrebbe a scuola fino al 9 aprile, per poi fare ritorno il 14 aprile. Allo stesso tempo verrebbe considerata inutile lasciare aperta la scuola agli studenti per soli tre giorni, al punto che si potrebbe arrivare al ritorno definitivo il 15 aprile.

Si tratta del secondo piano previsto dal ministero dell’istruzione, mentre il terzo prevederebbe il rientro a partire da 4 maggio. Inoltre, la circolare inviata dal ministero dell’Istruzione ai presidi riguarda anche i collaboratori scolastici, assicurando che verranno assicurati i contingenti minimi, con riferimento ai contatti integrativi dei bidelli. Infine c’e, in un passaggio del testo, il riferimento alla valutazione dei voti lasciata ai docenti: “Senza istruire particolari protocolli che sono più fonte di tradizione che normativa”.

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