Celebrazioni 2 giugno: tre generali annunciano la loro assenza in protesta al governo giallo-verde

Sono tre i generali che hanno annunciato pubblicamente la loro assenza alle celebrazioni della Festa della Repubblica per protestare contro le decisioni del governo giallo-verde riguardo la Difesa.

Celebrazioni 2 giugno: tre generali annunciano la loro assenza in protesta al governo giallo-verde

In linea con il tanto chiacchierato governo giallo-verde, anche le celebrazioni della Festa della Repubblica che si terranno quest’anno sembrano essere tra le più discusse. A poche ore dal 2 giugno infatti, sono arrivati gli annunci pubblici di tre generali dell’esercito in cui spiegano il motivo per cui non accetteranno l’invito a partecipare alla consueta parata.

Vincenzo Camporini, generale italiano dell’aeronautica militare ed ex capo di stato maggiore della stessa e della difesa, in servizio dal 1965 fino al 2011, è il primo a parlare tramite un post pubblicato sul social Facebook. “Quest’anno ho deciso di non accettare l’invito ad assistere alle celebrazioni del 2 giugno in via dei Fori imperiali“, così si aprono le parole rilasciate dal generale che giustifica la sua assenza parlando delle troppe disattenzioni che il governo attuale ha nei confronti dei temi della Difesa.

Il generale nomina anche la mancata presentazione del decreto Missioni, e descrive le attività amministrative sull’ammodernamento dei mezzi come paralizzate, per poi fermare la sua lunga lista di motivazioni che lo tengono lontano da questi festeggiamenti, seppur assicura di poter continuare a citarne molte altre. Il generale Camporini, sicuro di non sconvolgere nessuno con la sua assenza, non vuole presiedere in modo ipocrito nel festeggiare un’istituzione che il governo sta minacciando e di cui il Paese invece dovrebbe essere orgoglioso.

Parole dure arrivano anche da Mario Arpino, generale italiano dell’aeronautica militare, a capo dell’unità di coordinamento aereo di Riyadh, in Arabia Saudita, durante la Guerra del Golfo e con 55 anni di servizio alle spalle.

La sua assenza è strettamente legata ai tagli fatti alle pensioni d’oro, che definisce un’autentica gogna mediatica. Aspettando un clima più sereno per ritornare a presiedere queste celebrazioni, il generale Arpino troverebbe ipocrita stringere le mani a chi ha tagliato le pensioni d’oro, affermando che i lunghi e duri anni di lavoro svolti non dovrebbero essere una colpa, ma un merito. Le sue parole si concludono affermando che il governo attuale sia molto indeciso e che metta in secondo piano molte questioni militari.

Infine, troviamo la dichiarazione di Leonardo Tricarico, generale italiano dell’aeronautica militare e pilota con 43 anni di carriera alle spalle, che si trova in disaccordo con entrambe le questioni citate dai suoi colleghi. “Non parteciperò perché sarebbe ipocrita applaudire i nostri soldati in compagnia di soggetti che stanno contribuendo a un progressivo e irreversibile indebolimento delle Forze Armate“, queste le parole rilasciate dal generale Tricarico che definisce l’atteggiamento del governo giallo-verde come ostile nei confronti delle Forze Armate, per poi citare le parole di Luigi Di Maio quando ha affermato che coloro che prendono le pensioni d’orodevono vergognarsi”.

Il generale Tricarico ha servito il Paese rischiando la propria vita su di un aeroplano, e chiede al leader del Movimento 5 Stelle di che cosa si dovrebbe vergognare.

Assenti anche La Russa e Giorgia Meloni

Mentre Giorgia Meloni non è stata invitata ai festeggiamenti, seppur sottolinea che non ci sarebbe mai andata, puntando il dito contro il ministro che a suo dire confonde le sue simpatie politiche con i ruoli istituzionali e politici, a confermare la sua assenza è anche il vicepresidente del Senato e membro di Fratelli d’Italia, Ignazio La Russa, che vuole essere chiaro sulla sua motivazione per il grande rispetto che prova per le Forze Armate. In segno di protesta verso il ministro Trenta diserterà l’importante festa. “Il ministro Trenta non merita niente“, le parole dette da La Russa, che non vuole stare al fianco di chi secondo lui manca di rispetto agli uomini e alle donne in divisa.

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