Carlo Calenda, sbotta contro Luigi Di Maio: "Non capisce nulla di commercio estero"

Sono arrivate le critiche dell'europarlamentare Carlo Calenda nei confronti del governo giallorosso, scagliandosi contro l'ex ministro del lavoro, Luigi Di Maio.

Carlo Calenda, sbotta contro Luigi Di Maio: "Non capisce nulla di commercio estero"

Carlo Calenda, ex esponente del Partito Democratico, è stato protagonista di un’intervista in qualità di ospite alla trasmissione “Omnibus” in onda su La7. L’europarlamentare ha criticato Luigi Di Maio, attuale ministro per gli Affari Esteri e ha posto l’accento sulla nascita del governo giallorosso che l’ha portato alla decisione di lasciare il PD.

Ha sottolineato che si è superato ogni limite e ha fatto notare che molti ministeri ambiti dal Partito Democratico sono stati destinati a Leu e M5S. Calenda ha voluto fare l’esempio di Roberto Speranza, esponente di Liberi E Uguali, nominato ministro della Salute.

Le parole dell’europarlamentare

L’europarlamentare ha ricordato che i ministeri che aveva come obiettivo il PD erano quelli della Sanità, Istruzione, Sviluppo Economico che, invece, sono andati per la maggior parte al Movimento Cinque Stelle. L’ex esponente del Partito Democratico ha criticato Speranza spiegando che non conosce bene le problematiche della sanità.

Lo stesso discorso vale per Luigi Di Maio, verso il quale ha mosso delle pesanti critiche attraverso queste parole: “Non parla inglese e non capisce nulla di commercio estero”. Calenda ha voluto fare la sua profezia intorno alla finanziaria facendo notare che il governo andrà in crisi e il M5S ne approfitterà per superare il PD.

Inoltre s è soffermato sulla persona di Giuseppe Conte al quale ha chiesto di raccontare la verità agli italiani. Calenda ha parlato di Renzi, espressosi in una recente intervista al Sole 24 Ore, e ha voluto rispondergli dopo essere stato paragonato dall’ex segretario del Pd a Civati. L’ex ministro dello Sviluppo Economico ha risposto con queste parole: “Qui di bulli, a proposito di Renzi, ne abbiamo avuti tanti nella politica italiana”. Infine, si è concentrato sull’idea di Conte di avere un’Italia digitale ricordando che in precedenza il Partito Democratico aveva fatto un piano chiamato “Impresa 4.0” che si era distinto per aver aumentato del 30% gli investimenti privati in digitale.

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