Campania, Vincenzo De Luca chiude le scuole e l’università: vietate le feste e messi dei limiti al cibo d’asporto

L'unità di Crisi per l'emergenza Coronavirus in Campania ha annunciato che Vincenzo De Luca sta firmando una nuova ordinanza per mettere dei paletti ai nuovi contagi registrati nella regione.

Campania, Vincenzo De Luca chiude le scuole e l’università: vietate le feste e messi dei limiti al cibo d’asporto

I dati sul contagio del Covid-19 in Campania iniziano a far preoccupare il presidente della regione, Vincenzo De Luca. Come pubblicato da lui stesso in un post sui social network, su 13.780 test effettuati si registrano 1.127 positivi di cui 72 sono sintomatici e 1.055 asintomatici. Continuano a crescere anche i deceduti (9) mentre i guariti salgono a 317.

Nella regione alcune province si stanno già attrezzando per un possibile lockdown, con il sindaco di Somma Vesuviana, Salvatore di Sarno che, oltre ad aver chiuso varie scuole, ha riattivato tutti i numeri verdi per permettere alla gente di avere il cibo a domicilio.

Le nuove regole di Vincenzo De Luca

Nella giornata di domani ci dovrebbe essere la solita diretta fatta su Facebook da parte di Vincenzo De Luca, in cui spiega la situazione nella regione, ma l’unità di Crisi per l’emergenza Coronavirus in Campania ha già annunciato che il presidente sta firmando un’ordinanza per evitare ulteriori assembramenti considerati inutili al momento.

Partendo dalle scuole Vincenzo De Luca ha deciso, a causa dei numerosi contagi che si stanno assistendo nelle strutture, di chiuderle dal 16 ottobre fino al 30. In questa circostanza viene chiusa anche l’università, tranne per coloro che stanno frequentando il primo anno. Ovviamente, a causa di questa chiusura, si apre nuovamente per la didattica a distanza.

Viene colpita duramente anche la ristorazione giacché in queste due settimane l’asporto chiuderà fino alle 21:00, mentre il delivery non avrà nessun limite di orario. E, come se non bastasse, “sono vietate le feste, anche conseguenti a cerimonie, civili o religiose, in luoghi pubblici, aperti al pubblico e privati, al chiuso o all’aperto, con invitati estranei al nucleo familiare convivente”.

Queste misure si aggiungono a quelle già disposte nelle recenti e precedenti ordinanze, a cominciare dall’obbligo di indossare la mascherina fino alla misurazione della temperatura nelle palestre fino ai centri scommesse.

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