Un nuovo regolamento è stato approvato per gestire diversamente i viaggi degli ex deputati, finora eseguiti e rimborsati fino all’ultimo centesimo. Un nuovo decreto infatti ha abolito i rimborsi di viaggio per gli ex deputati: ad abolirli è stato l’ufficio di Presidenza della Camera.
Una mossa necessaria per ridurre le spese del governo, e che permetterà infatti di risparmiare 900 mila euro l’anno, che sembrano pochi, ma, come hanno da sempre sostenuto i deputati del M5stelle, il “privilegio è odioso”. Il decreto è seguito al provvedimento che i deputati del M5S erano riusciti a far approvare quest’estate a Montecitorio, con un ordine del giorno al bilancio della Camera anti-casta emanato proprio allo scopo di abolire questa norma.
Finora la Camera ha sempre rimborsato le spese agli ex deputati, spese affrontate anche per spostarsi in Italia e che riguardano l’utilizzo di treno, aereo, nave, autostrada. A pubblicare la notizia è il “Messaggero”, che afferma anche che i rimborsi variano in base al numero di legislature degli ex deputati e raggiungono una cifra massima di 3.200 euro l’anno per ogni soggetto.
Gli ex deputati possono anche usufruire dell’agenzia di viaggio che si trova all’interno della struttura di Montecitorio. Da ora in poi le cose dovrebbero andare diversamente e grazie al decreto promosso dai grillini gli ex deputati non avranno più questi privilegi.
Anche Sel aveva proposto nel 2014 un altro ordine del giorno che riguardava proprio questo privilegio, ma in quel caso la risoluzione era stata solo quella di diminuire le spese. Invece, nulla è cambiato per i 35 milioni stanziati per i viaggi dei parlamentari in carica oggi e nemmeno per gli ex senatori.
Entrambe le categorie infatti mantengono il loro privilegio per dieci anni dall’ultima legislatura di cui hanno fatto parte. E le loro spese sono ben superiori a quelli degli ex deputati! Per loro non è prevista nemmeno una riduzione.