Sulla questione del buco pensioni, Matteo Renzi rassicura i diretti interessati: “Nessun pensionato perderà un centesimo. Noi scriveremo una nuova norma rispetto al blocco dell’indicizzazione che restituirà in tasca a 4 milioni di italiani, il 1 agosto, 500 euro a testa. Saranno tagliate fuori le pensioni oltre 3mila euro”.
Durante la trasmissione di Giletti L’Arena, Matteo Renzi ha voluto spiegare in che modo riuscirà a superare la bocciatura da parte della Corte Costituzionale della norma Fornero, con la sentenza che dichiarava incostituzionale il mancato adeguamento al costo della vita degli assegni superiori a tre volte il minimo, nel 2012 e nel 2013.
Il premier, però, ha voluto specificare che “ovviamente non sarà un rimborso totale. Ma ci sono 2 miliardi che mi ero tenuto per le misure contro la povertà“, lasciando intendere che ‘anticiperà’ questi soldi, per poi recuperarli in un secondo momento. A quanto trapela, la restituzione dell’indicizzazione avverrà per solo un anno su due, e sarà parziale. La somma restituita, poi, sarà una tantum e uguale per tutti coloro che prendono tra i 1.486 e i 3.000 euro lordi di pensione, senza alcun rimborso per coloro i quali percepiscono una pensione più alta.
Pensando alle polemiche per il famoso bonus degli 80 euro, Renzi ha voluto specificare che “quanti pensano che sia un bonus per le elezioni non potranno dirlo, perché parte dall’1 agosto“. Da dove prendere i soldi? Probabilmente con un aumento del deficit (da 2,5 a 2,6), da cui si ricaverebbero 1,6 miliardi; per i restanti 400 milioni, si ricorrerà probabilmente a un aumento dei risparmi attesi dalla spending review.
Inoltre, secondo i calcoli dell’Ufficio Parlamentare del Bilancio, il rimborso integrale per un pensionato-tipo con un assegno pari a 3,5 volte il minimo, sarebbe di circa 3mila euro; una cifra ben più alta, quindi, delle 500 euro promesse da Renzi. Resta da capire, ora, se il Governo vuole rischiare di avere altri ricorsi, o se ha intenzione di trovare nuovi fondi con la prossima legge di Stabilità.