Maria Elena Boschi, la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, durante l’arsura estiva ha rivisitato la propria immagine pubblica, in vista delle elezioni: i più importanti consulenti di comunicazione, come Proforma – agenzia che si è occupata della Leopolda e di molte campagne dei candidati renziani – l’hanno aiutata nell’impresa.
L’intento è cercare di allargare i consensi, ponderare le immagini su Instagram, innalzando la Maria privata: e via, la vediamo in vacanza in California sulle spiagge di Santa Monica con un gruppo di amici e il fidanzato Francesco Bonifazi – tesoriere del Pd – in palestra sudata, sorridente durante l’aperitivo con le amiche al Ponte Vecchio. Abbiamo avuto, inoltre, il piacere di vederla sfilare sul red carpet di Venezia per inaugurare la 74esima edizione del festival, insieme alle personalità politiche invitate ad assistere alla prima della kermesse, come il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini.
Parlando alla meno modaiola Festa de L’Unità a Pesaro, ha commentato anch’essa lo stupro di gruppo a Rimini: “La maggior parte delle violenze contro le donne accade in famiglia, non sulle strade”. Per molti, un’affermazione che minimizza l’evento, scardinandolo dalla sostanza: le parole della Boschi suonano decisamente inopportune.
Per Maria Elena, uno stupro in spiaggia o al parco è trascurabile, in famiglia, del resto, accade molto di peggio. Stando ai dati rilasciati dal Viminale, le violenze che vedono coinvolte persone straniere sono, da gennaio a luglio di quest’anno, 904, mentre a 1534 ammontano quelle perpetrate dagli italiani: gli immigrati sono l’8% della popolazione presente in Italia, ma i loro reati sono il 37%.
La Boschi ha sottolineato che sulla sicurezza la loro è una linea di buon senso, che tiene insieme diritti, legalità e integrazione: “Faremo un piano antiviolenza e abbiamo stanziato 60 milioni in più, collaborando con i Comuni per progetti e misure di sostegno a donne che sono state vittime di fatti gravi”. Politicamente tutto molto corretto.
La Boschi, nel suo intervento, ha inoltre sentenziato che i dati dal 2014 ad oggi, il milione di posti di lavoro in più, dimostrano che sono sulla strada giusta. Un successo incompreso.